Fermi tutti! Ci siamo sbagliati: Btp e libretti di risparmio postale, fino a un valore complessivo di 50.000 euro, non vanno esclusi dal calcolo dell’Isee. A chiarirlo è l’Inps attraverso una circolare. E cosa importa se migliaia di italiani, quelli che hanno fatto richiesta dell’Assegno di inclusione che sostituisce il Reddito di cittadinanza, hanno già presentato il nuovo modello magari non inserendo i titoli di Stato e i prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato. Eppure stiamo parlando di uno dei cavalli di battaglia del governo Meloni, inserito nella manovra sbandierando il grande vantaggio concesso alle famiglie.

Ma, come rivelato dal Fatto, fino a oggi c’è stato solo un gran caos. La nuova procedura non risultava aggiornata dall’Inps che effettua i controlli e il calcolo dell’Isee, con la conseguenza che le attestazioni di questi giorni potevano riportare il valore del patrimonio mobiliare considerando o meno la franchigia prevista. Sono così serviti ben 13 giorni all’Inps per riuscire a sfornare un breve comunicato dove il senso è lampante: magari il legislatore prima di normare dovrebbe sempre pensare all’operatività della misura. L’entrata in vigore di questa disposizione, spiega l’Inps, “non è immediata essendo subordinata all’approvazione delle modifiche al regolamento sulla disciplina dell’Isee. Resta pertanto immutata la disciplina Isee relativa al patrimonio mobiliare. Rimane quindi l’obbligo di indicare nella Dichiarazione sostitutiva unica presentata da gennaio 2024 tutti i rapporti finanziari in possesso delle famiglie al 31 dicembre 2022”.

Facile no? Certo, ad averlo chiarito due settimane fa sarebbe stato meglio e avrebbe evitato la solita confusione. Anche perché se la Consulta dei Caf aveva già dato indicazioni di continuare a inserire nelle dichiarazioni tutti i valori mobiliari (anche i Titoli di Stato, i buoni fruttiferi, ecc.) nel loro valore intero confidando, poi, in una modifica da parte dell’Inps, Poste – dal canto suo – nella documentazione che ha fornito negli scorsi giorni ai clienti ha previsto l’esclusione dei titoli di Stato e dei prodotti del risparmio postale, tra cui i libretti di risparmio postale. Ma il messaggio che, invece, il governo ha pensato bene di lanciare è stato solo uno: italiani che avete fatto incetta di Btp e buoni fruttiferi postali, vi ritroverete un Isee decisamente più basso e, di conseguenza, potrete aspirare ad ottenere più bonus, come l’asilo nido, la retta dell’università, la carta acquisti per la spesa, il bonus sociale luce e gas per le bollette e il neo Assegno di inclusione. Magari il prossimo anno.

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