Tempo di celebrazioni! Il 12 gennaio 1969 – e quindi cinquantacinque anni fa – veniva pubblicato il primo album dei Led Zeppelin. Ne parliamo nei consueti nove punti di questo blog nato nel 2011 proprio sulle pagine de ilfattoquotidiano.it.

Cominciamo!

1. Le origini
Prima dell’album di debutto del 1969, i Led Zeppelin avevano già un bagaglio musicale significativo. La storia della band inizia con Jimmy Page, ex chitarrista degli Yardbirds, band attiva già nel 1963. Non stiamo parlando di un gruppo di sconosciuti, tra i membri, oltre a Page, sono annoverabili figure come Eric Clapton e Jeff Beck: chitarristi che hanno lasciato un’impronta significativa nella storia della musica rock. “Il miracolo” prende però forma dopo lo scioglimento degli Yardbirds, nel 1968. Page intende formare una nuova band in grado di esplorare orizzonti musicali più ampi. La sua visione è nitida, a cominciare dalla scelta dei musicisti.

2. Evoluzione
Possiamo forse affermare che questo album abbia contribuito a ridefinire le dinamiche della musica rock? Il disco omonimo della formazione britannica, non è stato soltanto un semplice debutto, rappresenta più che altro un inno alla sperimentazione, una fusione di suoni in grado di ridefinire il concetto stesso associabile al rock; una forza primordiale capace di scardinare le convenzioni, offrendo un’esperienza sonora senza precedenti.

3. Genialità
La voce ipnotica di Robert Plant, le chitarre sorprendentemente poliedriche di Jimmy Page, il basso strutturato e vibrante di John Paul Jones e la batteria indomabile e potente di John Bonham compongono una combinazione perfetta, capace di dissolvere ogni (ir)ragionevole dubbio sulle straordinarie capacità musicali del gruppo e sulla loro interazione sinergica. Questo album non è soltanto un punto di partenza, bensì un’opera che irradia maestria e influenza. Come un faro di luce, continua ancora oggi a illuminare la vastità del panorama musicale.

Tre brani dell’album che mi permetto di segnalare

4. Good Times Bad Times
Incarna un inizio semplicemente epico e riflette l’essenza della loro genialità musicale. I riff iconici, la voce travolgente e la potenza ritmica, convergono in un unico brano che va oltre la semplice canzone, a me pare più che altro una dichiarazione di intenti. È come un fulmine che squarcia il cielo, un’esplosione di energia e talento che definisce la visione e l’impatto straordinario che questa band avrebbe avuto sulla storia della musica.

5. Dazed and Confused
Pezzo che, attraverso la sua lunghezza, evidenzia la maestria dei Quattro nell’arte della sperimentazione. Chitarre distorte, atmosfere psichedeliche; la band mostra una consapevolezza straordinaria della propria direzione artistica. Questa traccia ti porta lontano, trascinandoti entro un viaggio emozionale il cui ritorno non è previsto. Se ancora non l’avete capito, parliamo di un’opera magistrale volta a testimoniare la profondità e la potenza degli Zep.

6. Communication Breakdown
È come un pugno in faccia: potente, incisivo e senza compromessi. Questo brano è un’esplosione di energia che arriva senza preavviso, senza concedere tregua, offrendo all’ascoltatore una sola cosa: la potenza assoluta del rock ‘n’ roll, incapsulata in ogni nota, in ogni riff e in ogni battito. Va oltre l’ascolto; è un’esperienza che rapisce, catturando l’essenza stessa della loro musica.

7. Provocazione
Questi brani incarnano il cuore pulsante dell’album, rappresentando perfettamente “il verbo”. Essi includono la vastità e l’essenza dell’innovativo suono della band. Raramente un gruppo ha saputo definire così chiaramente il proprio stile fin dalla prima prova. La sottile (e neanche tanto) provocazione sorge spontanea: forse i Led Zeppelin avrebbero potuto fermarsi qui? Questa audace riflessione, più che un possibile dibattito in corso, assume un significato storico, contribuendo alla comprensione dell’eredità e dell’influenza della formazione nel panorama musicale.

8. Eredità e influenze
Nonostante non sia un loro fan accanito, è innegabile che l’album abbia lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica. Ha tracciato la strada per generi come l’heavy metal e il rock classico, aprendo nuovi orizzonti nell’innovazione musicale e influenzando band di ogni genere. Questo disco ha avuto un impatto epocale nell’industria musicale, plasmando gli standard creativi e consolidando la loro eredità come pionieri senza tempo, modellando il corso stesso della musica “moderna”.”

9. Curiosità
Eccovi alcune curiosità sull’album

a) L’album è stato registrato in appena 36 ore di studio. La band ha sfruttato il poco tempo disponibile per incidere le tracce, conferendo un senso di freschezza e spontaneità al suono dell’album.
b) Costo di produzione: Il costo totale per la registrazione dell’album è stato di soli 1.782 sterline. Questa cifra relativamente bassa per l’epoca è sorprendente considerando la qualità e l’impatto duraturo dell’album.
c) La copertina senza nome della band: L’album è noto per la sua copertina minimalista, che mostra solo un dirigibile in bianco e nero in volo sopra un deserto. Non è stato incluso il nome della band o alcuna informazione sulle tracce, aggiungendo un elemento di mistero e curiosità per chi lo acquistava.
d) Isolamento acustico non convenzionale: Per le registrazioni, il gruppo ha sfruttato l’isolamento acustico poco convenzionale dello studio. Questo ha contribuito a creare un suono più intimo e coinvolgente per l’album.

Vi lascio alla consueta playlist di chiusura. A questo giro dedicata – neanche a dirlo – ai Led Zeppelin.
Buon ascolto!

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