Che il 2023 sarebbe stato catalogato come un anno “strepitoso” per Dacia Italia, lo aveva detto in anticipo un mese fa Guido Tocci, Managing Director della Casa del Gruppo Renault. Ma osservare una crescita che macina record su record fa davvero riflettere chi ancora si ostina a non voler capire che il prezzo rimane la discriminante principale nell’acquisto di un’auto.

Perché quando, oltre la sensazione di incrociare una Dacia sempre più frequentemente su ogni strada italiana, anche i numeri ti dicono che quello che una volta era il brand del low cost si sta trasformando nel brand del (l’acquisto) possibile da parte della gente vera, di tanti, tantissimi padri di famiglia che devono far tornare i conti a fine mese, allora non ci sono più dubbi.

Nel 2023 Dacia è stato il marchio più scelto dagli italiani con 80.967 immatricolazioni, con una crescita del 25,7%, praticamente doppia rispetto a quella del mercato generale fermo al 13,3%. E senza dimenticare una quota salita dal 4,3 al 9,2%.

A vincere è stata tutta la gamma. Jogger (7.100 immatricolazioni, 8,1% delle vendite) leader del segmento C tra SW, MPV e multispazio; Sandero (48.400, 54,1%) prima nel segmento B dal 2019, Duster (30.100 immatricolazioni, 34,2% delle vendite) 3° tra i Suv di segmento B e Spring (2.300, 2,6%) anche lei al 3° posto delle elettriche di segmento A.

Il motivo di tale successo? E’ sempre lo stesso e cioè offrire a un prezzo giusto tutto quello di cui il cliente ha bisogno. Quindi non solo prezzo, ma design, motori, tecnologia e costi di gestione. E in questo, non a caso, influisce in maniera pesante anche la strategia del brand sul GPL, un mercato dove la quota Dacia è addirittura al 40%, di fatto 2 Dacia su 3 sono a GPL (nel 2018 erano 1 su 4, nel 2020 2 su 4) perché evidentemente riduce i costi della mobilità mentre si limitano consumi e emissioni, senza per questo dove rinunciare a prestazioni con il motore 1.0 turbo da 100 cv.

La regina Dacia comunque era e resta la Sandero, che è diventata l’auto estera più venduta in Italia e ha 2,5 volte i volumi della vettura che la segue in graduatoria. Rappresenta il 55% delle vendite – 1 Dacia su 4 è una Sandero – e dal lancio nel nostro Paese è stata venduta in 350.000 unità, confermando anche un primato europeo che dal 2017 la vede come auto più venduta tra i privati nel Vecchio Continente.

E il 2024? Per Dacia sarà l’anno dell’arrivo della terza generazione del Duster dopo la prima del 2011 quando Dacia si affermò sul mercato come low cost lanciando il Suv a 11.900 euro (ricordate?), seguita 4 anni dopo dalla seconda generazione (senza dimenticare i restyling del 2013 e del 2017).

Da allora ne sono stati immatricolati oltre 2.100.000 in tutto il mondo (313.000 in Italia, cioè il 14%) e quello che arriverà entro l’estate sul mercato italiano (a marzo l’apertura degli ordini) sembra avere davvero potenziale convincente in termini di design e contenuti. Il primo spot scelto dall’Europa è sulle note di “Siamo chi siamo” di Ligabue e il claim è tutto un programma “per la gente vera, per la vera gente”. E Dacia ha anche annunciato i listini che vanno dai 19.700 euro della versione 1.0 da 100 cv, allestimento essential, ai 27.900 euro della 1.6 hybrid 140, allestimento extreme.