Adesso, dopo le informative arrivate dalle forze dell’ordine, la procura di Roma ha aperto un fascicolo in relazione ai saluti romani di domenica scorsa davanti all’ex sede romana dell’Msi di via Acca Larenzia nel corso della commemorazione dei tre giovani uccisi 46 anni fa. Nell’inchiesta, che vede già oltre dieci indagati, si procede per l’ipotesi di apologia del fascismo. La Digos, che nei giorni scorsi aveva depositato una prima informativa, ha già identificato un centinaio di militanti di estrema destra che hanno partecipato alla commemorazione.

In totale erano circa un migliaio le persone schierate in formazione militare protagonisti dei saluti romani e del rito del “Presente!”. La Digos di Roma insieme ad altre questure continua il lavoro per identificare gli altri partecipanti, passando al setaccio i filmati delle telecamere che hanno immortalato le varie fasi dell’evento. Era stato lo stesso ministro dell’interno Matteo Piantedosi a comunicare, durante il question time alla Camera, che era stato contestato “il delitto di apologia del fascismo” a “cinque esponenti di CasaPound, individuati tra i partecipanti”. Intanto cresce l’attesa per la prossima settimana quando , il 18 gennaio, le Sezioni unite della Corte di Cassazione si riuniranno per affrontare una volta per tutte la questione e chiarire se il saluto romano è da considerarsi o no un reato.

Articolo Successivo

“Quello di Tiziana Cantone fu suicidio”: il gip archivia. Il pm contro Emme Team: “Indagini inutili su casi chiusi ma con appeal televisivo”

next