Violenza privata pluriaggravata, falso ideologico, calunnia, truffa aggravata ai danni dello Stato, frode in pubbliche forniture, inadempimento maltrattamenti e, in un secondo filone d’indagine, anche induzione indebita e concussione. Sono i reati contestati a vario titolo a quattro persone nell’ambito di una maxi inchiesta sul Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) dei migranti irregolari di Palazzo San Gervasio (Potenza).

Un ispettore della Polizia di Stato, Rosario Olivieri, è finito agli arresti domiciliari ed è stato anche disposto il divieto per un anno ad esercitare imprese ai gestori del centro e a un medico, accusato di maltrattamenti, falsi ideologico e violenza privata pluriaggravata. Il gip di Potenza ha disposto il divieto per 12 mesi di esercitare attività d’impresa o uffici direttivi di aziende in rapporti con la pubblica amministrazione nei confronti di Alessandro Forlenza (indagato anche dalla Procura di Milano a inizio dicembre per turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture nella gestione del Cpr di via Corelli), e la moglie Paola Cianciulli, entrambi amministratori della società Engel italia srl che gestiva il Centro prima di cambiare nome in Martinina srl.

Al medico di base Donato Nozza è stato notificato il divieto di esercitare la professione per un anno nel Cpr con accuse di maltrattamenti, falso ideologico e violenza privata pluriaggravata. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera un migrante sarebbe stato costretto ad assumere uno psicofarmaco – sulla base del fatto, che potrebbe rivelarsi falso, che l’uomo aveva aggredito un’infermiera e cercato di ferire un agente di Polizia.

Dell’episodio della costrizione a un migrante riluttante ad assumere lo psicofarmaco si occupò circa un anno fa “Striscia la notizia”: la trasmissione mostrò un video – non si sa realizzato da chi ed uscito dal Cpr in modo non chiaro – in cui un agente, che non era solo nella stanza, faceva pressioni sul migrante affinché assumesse il farmaco. L’agente – secondo quanto riporta il quotidiano – si giustificò raccontando che l’uomo aveva aggredito un’infermiera e cercato di ferire un agente con un coltello. La Procura, però, starebbe appunto valutando la veridicità della relazione di servizio e la posizione dell’agente, perché vi è il sospetto che abbia cercato di influire sulla deposizione dell’infermiera.

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