Babbo Natale è stato di proprietà dei cinesi, è finito in bancarotta e lo hanno preso tutti a pallonate. Non è proprio la storia natalizia che ci si aspetta quando si parla del Fc Santa Claus, la squadra finlandese di Babbo Natale destinata a tornare di attualità ogni anno in questo particolare periodo. Nonostante la leggenda posizioni la dimora di Babbo Natale a Korvantunturi, paesino a pochi chilometri dal confine orientale con la Russia, da tempo la sua casa è stata istituzionalizzata poco fuori Rovaniemi, la città più a nord della Finlandia nonché capoluogo della Lapponia, diventata un’importante meta turistica soprattutto grazie al citato villaggio, attraversato anche dalla linea del Circolo Polare Artico. L’incrocio tra tradizione e business ha portato nel 1992 alla creazione del Fc Santa Claus, nato dalla fusione di due club locali, con logo raffigurante Babbo Natale seduto a un tavolo intento a scrivere una lettera con una piuma d’oca. Ma il calcio non è una favola e anche questo piccolo, curioso club non ha potuto sottrarsi alle dinamiche e alle storture di un sistema che conosciamo tutti bene. Zucchero e simpatia non sono sufficienti quando i conti non tornano, i risultati mancano e si vive all’estrema periferia dell’impero.

Il Fc Santa Claus non è la squadra principale di Rovaniemi, che ha già il RoPS, club noto principalmente per due motivi: il primo, tutto italiano, riguarda un bizzarro quarto di finale della Coppa Uefa 1987/88 disputato contro l’Olympique Marsiglia allo stadio Via del Mare di Lecce come partita casalinga, dato che il loro stadio era sprovvisto di illuminazione notturna; il secondo invece è legato a una brutta storia dove, dietro la maschera dell’integrazione, si nascondevano corruzione, scommesse e partite truccate. Babbo Natale e la sua squadra sono sempre rimasti nelle retrovie, agendo spesso indirettamente da società satellite del RoPS, utilizzati come bacino di pesca di qualche giovane locale interessante. Una routine quasi interrotta nel 2010, quando il Fc Santa Claus è arrivato a 90 minuti dalla promozione nello Ykkonen, la Serie B finlandese, perdendo lo spareggio contro una squadra di Helsinki, l’IFK Helsingfors. Lo storico risultato sfiorato ha rappresentato un autentico spartiacque nella storia della società, visto che la dirigenza ha pensato di investire in maniera sensibile per riprovarci la stagione successiva, trovandosi in breve tempo con l’acqua alla gola a livello finanziario. Due anni dopo il club era in bancarotta, con debiti che superavano i 20mila euro (non è un errore di battitura, si sta parlando della terza divisione, completamente amatoriale, del calcio finlandese).

Da quel momento i cambi di divisione del Fc Santa Claus, nel frattempo ricostituitosi in una nuova società aggiungendo il suffisso AC (Artic Circle) alla propria ragione sociale, sono sempre stati verso il basso. Nel 2015, però, sembra arrivare la favola che tutti aspettano; sarà tale solo in apparenza. Un uomo d’affari cinese, spesso in transito in Finlandia per motivi di lavoro, viene a conoscenza del club e lo contatta. Si tratta di Marc Gao, CEO della Bewin Sports, società cinese che opera nella produzione di contenuti sportivi multimediali, che in breve tempo firma un contratto di sponsorizzazione e diventa vice-presidente del club. Inizia un momento di esposizione mediatica mai conosciuta prima per il Fc Santa Claus AC, che firma un contratto annuale con Puma e un pre-contratto con EA Sports per una possibile inclusione della squadra in FIFA 16 (che non avverrà). Inoltre, Gao organizza un tour della squadra a Pechino. Nonostante in Cina solo il 2.3% della popolazione sia cristiana, a Gao interessa l’aspetto commerciale del Natale, svincolato da qualsiasi significato religioso. Le partite della squadra vengono trasmesse dall’emittente cinese CCTV, che segue anche gli spostamenti dei giocatori. Il successo è buono, i riscontri a livello internazionale non mancano. Il noto magazine inglese FourFourTwo dedica loro un lungo reportage dal titolo “Inside Fc santa Claus: Lapland’s favourite footballe team – who are finally getting serious”.

Ma per fare sul serio, come dice FFT, è necessario il riscontro del campo. Invece dietro all’hype, ai fuochi d’artificio e al colore, la realtà sportiva racconta un’altra storia. La squadra è peggio che mediocre e proprio nell’anno del viaggio in Cina retrocede in quarta divisione, facendolo nel modo peggiore: 8 punti raccolti in 22 partite, 102 gol incassati. La penultima partita, persa 16-0, vede il Santa Claus scendere in campo con tre portieri, due utilizzati in attacco, per mancanza di uomini. A livello statistico, si tratta della peggior retrocessione di sempre nella storia del calcio finlandese. Di fronte a un tale sfacelo tecnico gli sponsor salutano rapidamente la compagnia. I cinesi scompaiono. La squadra finisce in quinta divisione, poi si dissolve. Di nuovo in bancarotta, non ha i soldi per allestire nemmeno una squadra. Rimane solo il Fc Santa Claus Junorit, una scuola calcio fondata nel 2014. Niente lieto fine? Si e no, perché nel 2021 dal vivaio rinasce una selezione maggiore e, di fatto, il Fc Santa Claus torna nel mondo pallonaro, al sesto livello della piramide calcistica finlandese. Perché, se mancano i soldi, il calcio non perdona. Nemmeno se c’è di mezzo Babbo Natale.

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