Nella raffica di rincari che scatteranno con il brindisi di mezzanotte c’è anche quello dell’Iva sul gas. Il governo Meloni ha infatti deciso di non prorogare gli conti fiscali che erano stati introdotti dopo l’impennata dei prezzi seguiti alla guerra in Ucraina. L’aliquota agevolata del 10% sarà applicata solo per i primi 480 metri cubi di consumo annuo, oltre questa soglia si torna al 22%. A parziale consolazione delle famiglie c’è il fatto che rispetto ad un anno fa il prezzo del gas si è più che dimezzato. Il primo gennaio del 2023 un megawattora si pagava più di 86 euro mentre ora siamo intorno ai 32 euro. Ciò nonostante il rialzo dell’Iva un effetto in bolletta lo avrà.

Dal 10 gennaio finisce anche il regime di maggior tutela gas, mentre per le forniture elettriche la scadenza è il prossimo luglio. Gli utenti che aderivano a questo sistema in cui le tariffe sono fissate periodicamente dalla competente autorità saranno “consegnati” al mercato libero. Si può naturalmente scegliere a quale operatore affidarsi valutando le diverse offerte. Chi non lo fa, verrà comunque “assegnato d’ufficio” ad un fornitore.

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