Un vasto incendio è divampato intorno alle 15.30 di domenica all’interno dell’impianto di trattamento dei rifiuti di Malagrotta a Roma. Il rogo ha interessato l’impianto per il trattamento biologico meccanico Tmb1. Si è anche alzata una colonna di fumo visibile da diversi chilometri di distanza. La protezione civile ha raccomandato, a titolo precauzionale, di tenere le finestre chiuse e non usare i condizionatori d’aria nelle abitazioni presenti nel raggio di un chilometro dall’impianto. L’allarme della Cgil: “L’impianto accoglie quasi un quarto dei rifiuti romani. Rischiamo un impatto devastante sulla raccolta e gestione dei rifiuti” proprio durante le festività. Per Legambiente è fondamentale individuare “immediatamente nuovi sbocchi per i rifiuti, evitando effetti devastanti nei prossimi giorni sulle strade romane”.

L’assessora ai Rifiuti di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi, che si è recata sul luogo per un sopralluogo, ha affermato che “si tratta di un evento non privo di conseguenze sul regolare svolgimento dell’attività di gestione dei rifiuti, in un periodo in cui la produzione aumenta”. L’assessora cerca comunque di rassicurare sottolineando che la giunta si è “immediatamente attivata con l’azienda per minimizzare l’impatto di questo evento individuando sbocchi alternativi per mettere in sicurezza il conferimento dei rifiuti nei prossimi giorni”. Sono anche “in corso anche le valutazioni sugli eventuali interventi da adottare per la salvaguardia della salute dei cittadini“. Alfonsi ha ricordato che quello di Malagrotta è il “secondo impianto in ordine di importanza per il trattamento dei rifiuti di Roma, presso il quale Ama conferisce ogni giorno circa 650 tonnellate di rifiuti, per un totale di 200 mila all’anno”. “Stiamo lavorando per poter attutire il più possibile le conseguenze di quello che sta accadendo”, ha dichirato il direttore generale di Ama, Alessandro Filippi, al microfono di RaiNews24.

Per domare le fiamme sono intervenuti decine di vigili del fuoco con 13 automezzi. È stato richiesto inoltre alla Direzione regionale dei vigili del fuoco del Lazio l’invio di personale Gruppo operativo speciale con i mezzi di movimento terra. Ancora da chiarire le cause dell’incendio. L’area è stata subito perimetrata e messa in sicurezza. Nessuna persona è rimasta coinvolta. A recarsi sul luogo anche il dg di Ama Alessandro Filippi. Il sindaco Roberto Gualtieri ha sentito il prefetto Lamberto Giannini e i comandanti nazionale e provinciale dei Vigili del Fuoco. Alla procura di Roma si attende una prima informativa di polizia e carabinieri, poi i pm apriranno un fascicolo di indagine.

“Bisogna aspettare che il fuoco venga spento, prima dall’esterno e poi dall’interno. Probabilmente ci vorrà un bel po’ di tempo perché il fuoco all’interno resterà covante per parecchio”, ha detto il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Roma, Adriano De Acutis, al telefono con RaiNews24. “Spero si tratti di ore, ma purtroppo dalla nostra esperienza se il cumulo di materiali all’interno è molto importante ci vuole qualche ora in più. Confidiamo che ci sia anche da parte della popolazione la chiusura delle finestre per evitare che il fumo entri all’interno delle abitazioni. Siamo comunque in contatto con l’Arpa Lazio e daremo aggiornamenti con gli altri enti competenti”, ha aggiunto De Acutis.

“È un altro duro colpo per Roma, che capita proprio sotto le feste durante le quali si verifica un aumento della produzione di rifiuti”, affermano in una nota la Cgil e la Fp Cgil di Roma e del Lazio ricordando che l’impianto accoglie quasi un quarto dei rifiuti romani. “Attendiamo di conoscere i danni ma se l’impianto non potrà essere utilizzato rischiamo un impatto devastante sulla raccolta e gestione dei rifiuti. In questo momento la priorità è garantire la tutela della salute delle persone che abitano e lavorano in prossimità dell’impianto”, concludono. “Bisogna mettere in primo luogo in sicurezza la cittadinanza, indicando le aree interessate dal flusso aereo dei fumi e indagare le eventuali cause e responsabilità”, dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio: “Fondamentale è però che Ama e Comune di Roma individuino immediatamente nuovi sbocchi per i rifiuti che sarebbero invece stati trattati in quell’impianto, evitando effetti devastanti nei prossimi giorni sulle strade romane”.

L’impianto di Malagrotta era già stato interessato da un rogo a giugno quando il tmb2 è andato completamente distrutto. In quell’occasione per spegnere completamente il rogo erano stati necessari diversi giorni. Prima le fiamme avevano colpito anche altri impianti di trattamento meccanico biologico. L’11 dicembre 2018 era andato a fuoco il Tmb Salario e a marzo 2019 il tmb di Rocca Cencia.

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