Viene aggredito a scuola da alcuni genitori che, sferrandogli un pugno, lo fanno cadere a terra. Dopo essere finito in ospedale, decide di sporgere denuncia. È quanto accaduto in provincia di Caserta martedì 19, probabilmente a causa di uno “scambio di persona“. Il vicepreside della Scuola secondaria di primo grado Gallozzi di Santa Maria Capua Vetere, dopo il pestaggio, era stato portato d’urgenza al pronto soccorso, e stando a quanto riporta Fanpage, i controlli ospedalieri, in particolare quelli oculistici, avevano evidenziato lesioni al vitreo sinistro riconducibili all’aggressione.

Il gruppo di genitori, ora accusato di aggressione, sembra fosse alla ricerca di un insegnante accusato di avere avuto comportamenti inadeguati nei confronti di una studentessa 13enne. I dettagli della vicenda sono ancora in fase di ricostruzione, ma stando a quanto riferito dalla vittima dell’aggressione e da alcuni testimoni, i genitori si sono introdotti nella scuola durante le lezioni e, almeno in dieci, sono entrati in numerose classi.

I dieci erano alla ricerca di professore che, secondo voci che circolavano tra gli studenti, avrebbe avuto atteggiamenti di eccessiva confidenza nei confronti di una ragazzina (fatti tuttavia mai denunciati alle forze dell’ordine). Il vicepreside, accorso dopo aver sentito il baccano, è quindi stato colpito al volto, probabilmente perché scambiato per il presunto molestatore. Dopo l’aggressione è intervenuta una pattuglia della polizia che ha ascoltato le dichiarazioni di alcuni dei presenti. Il docente ha denunciato i fatti alla procura della Repubblica, assistito dai legali Raffaele e Gaetano Crisileo, e il dirigente della scuola ha avviato un’indagine interna nell’istituto.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Frutta secca contaminata da micotossine e pandori e panettoni spacciati come artigianali: maxi sequestro dei Nas

next
Articolo Successivo

Ilaria Conti Gallenti morta a 28 anni a New York: l’ipotesi dell’infarto e le liti con l’ex marito. I parenti: “Bisogna fare chiarezza”

next