La Camera ha approvato la legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022 con 153 sì, 93 no e 16 astenuti. Il ddl, arrivato a Montecitorio dopo l’ok del Senato, dopo il voto finale diventa legge. Il provvedimento, che rientra tra gli obiettivi del Pnrr da approvare entro il 31 dicembre, comprende anche le novità aggiunte durante il passaggio in Parlamento: nuove tutele per i consumatori dalle truffe dei contratti stipulati al telefono, limiti meno severi sulle emissioni elettromagnetiche per favorire lo sviluppo del 5G, proroga a tutto il prossimo anno dei dehors liberi per bar e ristoranti, miglioramento delle norme per lo smaltimento delle apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Dall’iter parlamentare arriva un emendamento che prevede maggiore tutela dei consumatori nei contratti conclusi per telefono: è previsto che il consenso prestato dal consumatore sia valido solo se viene confermata la ricezione del documento con tutte le condizioni contrattuali. Mentre nel caso di contratti a tacito rinnovo, il consumatore deve essere avvisato della scadenza del contratto almeno trenta giorni prima. L’avviso deve indicare la data entro cui può essere fare la disdetta. In mancanza di tale comunicazione il consumatore potrà recedere dal contratto in qualsiasi momento e senza spese.

C’è poi l’aggiornamento delle regole sull’elettrosmog. L’esecutivo avrà 120 giorni per adeguare le regole d’intesa con la Conferenza unificata “al fine di potenziare la rete mobile e garantire a utenti e imprese l’offerta di servizi di connettività di elevata qualità, senza pregiudizio per la salute pubblica” ma fissa comunque delle soglie che scatteranno da quella scadenza fino all’entrata in vigore di eventuali nuovi regolamenti. Il valore di attenzione e l’obiettivo di qualità passa da 6 volt al metro a 15 volt al metro, un valore più che raddoppiato ma che rimane abbondantemente sotto il limite massimo consentito nell’Unione europea pari a 61 volt al metro, adottato da anni in Paesi come Germania e Spagna.

Tra le altre modifiche alla legge arriva anche la proroga del regime semplificato per dehors e tavolini all’aperto fino a dicembre 2024. Dalla sua introduzione subito dopo la fine del lockdown per favorire la ripresa della piena attività di bar e ristoranti, la norma è stata più volte reiterata anche dopo la fine dell’emergenza Covid. Le Regioni, le città metropolitane e i Comuni potranno inoltre, senza discriminazioni tra gli operatori, disporre limitazioni all’insediamento di determinate attività commerciali in alcune aree o l’adozione di misure di tutela e valorizzazione di talune tipologie di esercizi di vicinato e di botteghe artigiane.

Bocciato un emendamento di +Europa che avrebbe imposto alle amministrazioni locali l’obbligo di trasmettere all’Autorità di regolazione dei trasporti ogni anno una relazione con il numero di licenze, l’analisi della domanda e il numero di tasse di soggiorno, in modo da poter emettere nuove licenze oltre il limite del 20% imposto da questo governo. “Il governo è felice della situazione dei taxi in Italia e apprezza le file di cittadini in attesa nelle stazioni e negli aeroporti. E su tutto questo non vuole muovere un dito: evidentemente vogliono che la coda per il taxi diventi a tutti gli effetti un prodotto Made in Italy”, commenta in una nota il segretario di +Europa, Riccardo Magi.

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