La Rai ha aperto una procedura disciplinare nei confronti Paolo Corsini, direttore dell’Approfondimento di viale Mazzini, dopo le frasi pronunciate ad Atreju, la festa di Fratelli d’Italia. A farlo sapere sono fonti interne al servizio pubblico.

Il giornalista, nominato dall’esecutivo di Giorgia Meloni alla direzione del talk, ha moderato il panel di inaugurazione della kermesse del principale partito di governo. Corsini non ha affatto nascosto il proprio orientamento politico, usando più volte il “noi” per riferirsi a FdI, rivendicando il suo ruolo di “militante” del partito e attaccando (senza nominarla) Elly Schlein, che ha rifiutato l’invito alla kermesse: “Hanno preferito occuparsi di come vestirsi e di che colori utilizzare, piuttosto che confrontarsi”, ha detto in riferimento alla celebre armocromista, la consulente d’immagine della segretaria dem. L’ad della Rai Roberto Sergio ha chiesto una relazione alla Direzione del personale e ha acquisito il video per valutare eventuali provvedimenti. “L’azienda ha richiesto chiarimenti che dovranno pervenire entro 5 giorni. Solo al termine della procedura saranno presi eventuali provvedimenti disciplinari”, ha detto l’amministratore delegato. Mentre la presidente Marinella Soldi aveva ricordato che “un giornalista del servizio pubblico” deve “garantire un atteggiamento sempre equidistante, a prescindere dal contesto in cui opera”.

Le stesse fonti Rai che fanno sapere della procedura per Corsini hanno fatto notare come dal settimo piano di viale Mazzini trapeli stupore per le dichiarazioni in libertà sui social riferite a Report. Nessuno – si fa notare – ha mai pensato di sospendere la puntata in onda questa sera. “Ho avuto modo di leggere un tweet del consigliere Di Pietro che si erge a difensore di Report, ma voglio precisare che non ce n’era alcun bisogno perché nessuno, in Rai, ha mai messo in discussione il giornalismo d’inchiesta”, ha sostenuto l’ad Sergio. A chiedere di non trasmetterla è stato Vittorio Sgarbi. I legali del sottosegretario hanno diffidato viale Mazzini dal mandare in onda la puntata del programma di Sigfrido Ranucci che contiene l’inchiesta condotta con Il Fatto Quotidiano, relativa al mistero del dipinto che nel 2021 Sgarbi presentò come “inedito” del Manetti di sua proprietà, ma che risulta rubato in un castello di Buriasco nel 2013.

Sempre le stess fonti fanno notare una profonda irritazione dal settimo piano di viale Mazzini per le inopportune dichiarazioni rilasciate dal manager di Pino Insegno. “Pino Insegno ha scelto Reazione a Catena, il suo programma storico dove ancora detiene il record di share assoluto in Rai, lasciando al Prestàs Boy (si riferisce a Marco Liorni, assistito dall’agente Lucio Presta, Ndr) la possibilità di fare “L’Eredità”, ha detto Diego Righini, manager di Insegno, a Tv Blog. “Non se ne può più di questa comunicazione comandata dalla sinistra della Rai e da Lucio Presta – ha proseguito -. Io nella vita sono abituato ad affrontare il nemico frontalmente, non a prendermela con i suoi scagnozzi. La guerra è con lui. Lui mi fa la guerra e io la faccio a lui. Lui si nasconde, io no”.

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