L’indagine ha preso il via da segnalazione dell’autorità giudiziaria tedesca. Nel mirino, un campano senza precedenti penali, Pasquale Coppola, residente da tempo a Erftstadt e titolare di una ditta di noleggio di auto di lusso, ‘Bella Italia’. Secondo gli inquirenti, la ‘schermatura’ di un sodalizio che utilizzava questa ditta per occultare proventi illeciti, riciclati con la compravendita di autovetture di lusso come Ferrari, Porsche, Lamborghini, intestate fittiziamente o usate per contratti di noleggio a lungo termine con persone facoltose o pregiudicati di camorra. In questo modo, venivano messe al riparo dall’applicazione di sequestri e di misure di prevenzione, conseguenze di altre indagini e altri processi.

Poche ore fa le misure cautelari: 8 tra arresti in carcere e domiciliari, al termine di indagini parallele e coordinate dalle Procure di Napoli e Cagliari, condotte con l’ausilio dei nuclei di polizia economica e finanziaria della Guardia di Finanza, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata e con il coordinamento di Eurojust. Le accuse spaziano dall’associazione a delinquere al riciclaggio, autoriciclaggio e intestazione fittizia di beni aggravati dalla transnazionalità. Sequestrai 9 immobili, 132 veicoli e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre 4,2 milioni di euro.

La clientela veniva trovata anche tramite i titolari di una società di Marano di Napoli (in realtà una sede secondaria della ditta tedesca), uno dei quali già condannato in via definitiva per associazione a delinquere di stampo camorristico. Le indagini si sono innestate in una precedente attività della Squadra Mobile di Cagliari nei confronti di un gruppo criminale capeggiato da soggetti sardi e campani, dedito alla commercializzazione in Sardegna di tonnellate di droga (hashish) proveniente dalla Campania. Per queste vicende ci sono state sentenze definitive di condanna per associazione a delinquere e la confisca di beni per oltre 20 milioni di euro, eseguita dai finanzieri del capoluogo sardo. Da lì sono partiti accertamenti sul riciclaggio dei soldi della droga con l’acquisto di auto di lusso, con l’ausilio della Polizia doganale di Stoccarda.

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