Si sono appostati in tre e una volta individuato il bersaglio, lo hanno aggredito all’improvviso. L’intenzione era di rapinarlo, ma i tre ladri non potevano sapere di avere di fronte Bruno Danovaro, maestro e campione di arti marziali. Lui si è difeso colpendo il primo aggressore, gli altri due sono subiti fuggiti, presto raggiunti anche dal terzo, ovviamente a mani vuote. L’episodio avvenuto a Dinegro (Genova) lo racconta Il Secolo XIX, riportando anche il racconto di Danovaro: “Mi sono difeso, ma uno a terra c’è finito lo stesso”.

Danovaro è stato campione mondiale di judo e powerlifting. Ha praticato judo, pugilato, karate e jujitsu, vincendo 113 match consecutivi. E non è nuovo a episodi del genere: nell’agosto dello scorso anno a Milano difese due ragazze che stavano subendo molestie sessuali in piazza Leonardo da Vinci. Subì un’altra aggressione nell’aprile 2020, mentre svolgeva un lavoro da volontario per la Croce Rossa: quella volta i rapinatori avevano un coltello e finirono in ospedale.

“Ho cenato all’osteria “A Lanterna” di Don Gallo e ho fatto tardi perché mi sono fermato a parlare con i ragazzi che lavorano lì. La mia autista mi stava aspettando un centinaio di metri più avanti in auto e mi sono incamminato per raggiungerla. Dopo pochi passi, però, ho sentito un colpo e da un angolo è spuntato un ragazzo che mi ha chiesto il portafoglio, minacciandomi di farmi male se mi fossi rifiutato”, ha spiegato Danovaro al Secolo XIX. Il campione di arti marziali si è difeso colpendo un ladro, poi ha lasciato che fuggissero. “Non li ho inseguiti perché non c’era bisogno, avessero aggredito la mia autista sarebbe finita diversamente”, ha concluso Danovaro.

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