Gli Houthi – gruppo sostenuto dall’Iran che controlla parti dello Yemen – hanno rivendicato l’attacco di ieri che ha colpito con un missile la petroliera norvegese Strinda nel Mar Rosso. Lo ha riferito al-Jazeera, citando Yahya Sare un portavoce militare degli Houthi.

L’attacco sarebbe avvenuto a circa 15 miglia nautiche dalla città portuale yemenita di Mokha, controllata dagli Houthi. La nave si trovava nello stretto di Bab el-Mandeb – che collega il Mar Rosso e il Golfo di Aden – ed era diretta in Italia. Lo ha reso noto Geir Belsnes, amministratore delegato della J. Ludwig Mowinckels Rederi, la compagnia di navigazione con sede a Bergen proprietaria della nave cisterna per prodotti chimici. Yahya Sare ha dichiarato che l’imbarcazione è stata presa di mira perché “trasportava carburante per Israele. Un attacco a sostegno del popolo palestinese oppresso, che attualmente vacilla durante la distruzione, l’uccisione e l’assedio della Striscia di Gaza, e per dare ascolto agli appelli del nostro popolo yemenita libero”. Il missile ha provocato un incendio a bordo della Strinda e il cacciatorpediniere americano Uss Mason è arrivato in aiuto della nave. La notizia è stata comunicata su X dal Comando centrale americano (Centcom). Secondo i media satellitari arabi, la nave battente bandiera norvegese si sta dirigendo verso un porto sicuro e nessuno dei 22 membri dell’equipaggio – tutti di nazionalità indiana – è rimasto ferito.

Sostenuti dall’Iran, gli Houthi hanno ripetutamente attaccato navi nel Mar Rosso dall’inizio della guerra di Israele nella Striscia di Gaza. Sabato i ribelli yemeniti hanno minacciato di attaccare qualsiasi imbarcazione diretta ai porti israeliani. Lunedì mattina una fregata francese ha abbattuto due droni nel Mar Rosso dopo essere stata attaccata dai veicoli aerei senza pilota, ha detto il ministero degli Esteri di Parigi. All’inizio di questo mese un cacciatorpediniere statunitense ha abbattuto tre droni mentre forniva assistenza alle navi commerciali nel Mar Rosso colpite da attacchi partiti dello Yemen, secondo Washington. “Ribadiamo – ha concluso il portavoce Sare – che continueremo a impedire a tutte le navi dirette ai porti israeliani, indipendentemente dalla loro nazionalità, di navigare nel Mar Arabo o nel Mar Rosso, finché le forniture alimentari e mediche necessarie non saranno consegnate ai nostri fratelli nella Striscia di Gaza”.

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