Per mondarsi dal peccato originale, Israele ha solo una strada: dare ai palestinesi uno Stato“. Sono le parole di don Luigi Ciotti nel suo intervento nell’incontro pubblico organizzato dai Costruttori di Pace ad Assisi, in occasione del 75esimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, firmata il 10 dicembre 1948.

Il fondatore di Libera cita le parole di Shimon Peres, ministro degli Esteri israeliani, premio Nobel per la pace e presidente di Israele: “Aveva ragione Peres quando disse: ‘I palestinesi sono il nostro peccato originale, perché nel 1896, quando Theodore Herzl, l’ideatore del sionismo, coniò lo slogan ‘un popolo senza una terra va a una terra senza un popolo’, su quella terra un popolo c’erano già gli arabi. E per mondarci dal peccato, noi ebrei abbiamo soltanto una strada: dare loro uno Stato’”.

Nel suo discorso, don Ciotti pronuncia un durissimo j’accuse contro la politica e i colossi economici: “Ci sono stati troppi che hanno detto e che si sono augurati di essere equidistanti. Ma noi vogliamo essere equivicini. Equi per una soluzione giusta, perché ci sia rispetto dei diritti, della libertà e della dignità per tutti . Vicini al dolore, alla sofferenza, all’angoscia di tutti – continua – Questo è un dovere di umanità e di civiltà. Ma non è possibile assistere impassibili agli altri massacri, alle esecuzioni, alle guerre. Non è possibile che i potenti dei palazzi decidano lontani dai drammi della gente. Lo fanno a tavolino, senza conoscere la storia, la vita, le fatiche, le speranze delle persone”.

E aggiunge: “Perché queste resistenze, questi camuffamenti, queste maschere? Non si fa la guerra solo con le armi, ma la si fa anche con un sistema economico e finanziario ingiusto alla radice. Perché c’è una guerra meno visibile, ma ancor più distruttiva, che viaggia da tanti anni. Quella di un sistema che seleziona – spiega – e allarga le distanze economiche e sociali. E voi sapete bene che quando il valore del denaro è superiore al valore della vita, si è già in conflitto. E sono le ragioni economiche che determinano certe resistenze, certi compromessi, la mancanza di una politica”.

Il religioso sottolinea: “Ma dov’è questo Occidente, culla della civiltà? C’è una guerra non dichiarata, ancor più pericolosa, ipocrita, subdola nascosta. L’economia dei grandi monopoli e delle grandi ricchezze non è mai innocente rispetto a tutto quello che sta avvenendo. La pace senza giustizia non fa che produrre altre guerre. C’è un legame indissolubile tra diritti umani, giustizia sociale, giustizia ambientale e la pace. Il denaro, la finanza, il potere hanno accresciuto il loro dominio sulla vita anche in casa nostra”.

Don Ciotti tocca infine i temi dell’acqua come bene pubblico, della sanità pubblica, del predominio delle multinazionali e dei migranti: “Sono in crescita i muri per creare confini e respingere. E cerchiamo delle leggi per penalizzare quanti si sono inventati di tutto per soccorrere i migranti. E allora invito tutti noi ad autoaccusarci, perché anche noi favoreggiamo l’immigrazione clandestina”.

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