È uscito in libreria Un segreto difficile da mantenere, edito da Erga.
Si tratta del mio primo romanzo per ragazzi, largamente autobiografico, nato con l’intento di offrire una visione alternativa del mondo e della storia, per restituire loro il sacrosanto diritto a sperare in un domani migliore e la voglia, conseguente, di impegnarsi per realizzarlo.

Sono ormai numerose le ricerche che ci dicono quanto i nostri ragazzi siano ansiosi e insicuri, spaventati da un futuro che appare loro sempre più cupo. Questa visione della vita nasce principalmente dall’informazione di cui dispongono: i mass media non fanno che trasmettere cattive notizie (prima causa di ansia secondo Eurodap, Associazione europea disturbo da attacchi di panico) e anche l’immaginario collettivo sul futuro, così come è presentato nei film, nelle serie tv e in larga parte anche nella letteratura, è quasi sempre apocalittico o post-apocalittico.

Come scrivo nella Premessa del volume: “Walt Disney diceva: ‘Se puoi sognarlo, puoi farlo’. Ma come possiamo pensare di riuscire a realizzare un domani migliore, se non lo immaginiamo mai? Se analizziamo i dati, in prospettiva storica e con un approccio scientifico, ci accorgiamo che per molti aspetti il mondo non sta affatto peggiorando. Anzi, paradossalmente, negli ultimi decenni si sono fatti più progressi su un piano sociale, culturale, dei diritti e anche materiale di quanti non se ne siano realizzati nei secoli o addirittura millenni precedenti. Certo, le conquiste non sono mai definitive, vanno quindi consolidate e soprattutto rese più sostenibili da un punto di vista ecologico. Ma riconoscere che queste ci sono mi pare il primo, essenziale, passo per sognare che si possa continuare a migliorare ancora. L’intento del libro è quello di contribuire – insieme alla scuola e alla famiglia – a ridimensionare quell’ansia terribile, e tanto diffusa, che rischia di rubare ai nostri giovani le migliori energie e i migliori anni, spegnendoli e rendendo grigio un mondo che potrebbe invece essere a colori”.

Per fare questo ho immaginato un tuffo nel futuro, un po’ diverso da come spesso ce lo immaginiamo. Dalla quarta di copertina: “Siamo nell’anno 2070. Il mondo è cambiato, per fortuna in meglio. Un nonno, ogni sera, racconta al nipotino Andrea storie divertenti e avventure della sua gioventù, parlandogli dei problemi del passato, ormai superati, che appaiono al piccolo davvero incredibili. Anche il nipote racconta le sue giornate a scuola e molto altro. Dal loro scambio emergono i principali cambiamenti avvenuti nel tempo sia sul piano sociale (pace, ambiente, intercultura…) sia su un piano più intimo e personale. Ma una minaccia, imprevista, incombe sul nonno. Questa volta toccherà al nipote salvarlo”.

Il testo è leggero, a tratti ironico, e ricco di contenuti polisensoriali con numerose schede didattiche interattive di approfondimento sui temi trattati: ecologia, intercultura, pace, informazione, progressi sociali, fraternità, ascolto, storia, consumismo, fretta, attesa, pazienza, paure, felicità. Vi lascio con un breve estratto, un dialogo fra nonno e nipote sull’ambiente.

***

«Scusa nonno, ma io non riesco a capire. Com’è possibile che l’uomo fosse diventato a tal punto nemico della Natura? Mi pare assurdo, un po’ come se un giocoliere tagliasse la fune su cui sta camminando».
«Hai ragione Andrea, era proprio così. Capisco che ora sia difficile da comprendere, soprattutto pensando che la maggior parte delle alternative a quel modello insostenibile, che poi si sarebbero affermate, erano disponibili già allora. (…) Col senno di poi è sempre difficile comprendere la storia. Bisogna esserci dentro e viverla. Molti non conoscevano ancora le alternative, altri dicevano: “Si è sempre fatto così…” o ancor peggio “fanno tutti così”.
Il cambiamento, anche in meglio, non è mai facile. Molti preferiscono rimanere ancorati al loro piccolo porticciolo, apparentemente sicuro, piuttosto che navigare in mare aperto».

***

Un segreto difficile da mantenere
www.micheledotti.net

Articolo Precedente

Attivisti di Ultima Generazione in carcere per un blocco stradale: accanimento che mi sconcerta

next
Articolo Successivo

“Viva l’Italia antifascista”, quelle parole nascono dalla carica emotiva dell’inno di Mameli

next