Prosegue la crescita del mercato italiano dell’automobile: a novembre sono state immatricolate 139.278 autovetture, con una crescita sullo stesso mese del 2022 pari al 16,2%. Sicché il consuntivo dei primi undici mesi del 2023 è pari a 1.455.271 vetture, ovvero il 20% in più rispetto allo stesso periodo del 2022, quando erano state immatricolate 1.211.808 vetture, 243 mila in meno.

Tuttavia, l’entusiasmo si ridimensiona se si prende in considerazione il gennaio-novembre 2019: rispetto a quel periodo, l’ultimo prima della pandemia, le immatricolazioni sono scese del 18%. Successivamente, il mercato ha dovuto affrontare altri fattori negativi: dalla guerra in Ucraina, alla carenza di componenti essenziali per la produzione delle autovetture, al riaffacciarsi sulla scena mondiale dell’inflazione e, ora, il riacceso conflitto israelo-palestinese.

Il 2023, secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, si chiuderà con immatricolazioni complessive a quota 1.576.000. Un livello buono ma lontano dai volumi ante-pandemia. Tra le alimentazioni, il motore a benzina guadagna 1/5 dei volumi e sale in novembre al 27,8% di quota (+0,9 punti), 28,1% nel cumulato gennaio-novembre (+0,5%). Il diesel segna una leggera contrazione, scendendo al 14,7% di share nel mese (-3,4%) e al 17,9% negli 11 mesi (-2%).

Il Gpl si ferma al 9,7% (-1,5 punti, al 9,1% in gennaio-novembre). Un incremento di quasi 1/3 dei volumi interessa le ibride, che sfiorano il 38% di quota nel mese (+4,2%), al 36,3% nel cumulato (+2,3%); con un 11,4% per le “full” hybrid e 26,5% per le “mild” hybrid. Le auto elettriche in novembre raggiungono il 5,6% di share (+1,4%, al 4,1% negli 11 mesi), le ibride ricaricabili, invece, retrocedono al 4,1% rispetto ad un anno fa (-1,4%, 4,4% in gennaio-novembre).

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