Il Belgio organizzerà a marzo 2024, insieme all’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), il primo vertice mondiale sul nucleare. Ad annunciarlo è il premier belga, Alexander De Croo, a margine dei lavori della Cop28 in corso a Dubai. “Stiamo ampliando due centrali nucleari, investendo 100 milioni in innovazione per i piccoli reattori Smr. E quadruplichiamo la nostra capacità di energia eolica offshore”, ha sottolineato De Croo. In mattinata una ventina di Paesi tra cui Usa, Emirati Arabi, Francia e lo stesso Belgio, hanno chiesto in una dichiarazione congiunta alla Cop28 di triplicare le capacità energetiche nucleari nel mondo entro il 2050.

Attualmente le centrali nucleari coprono circa il 5% del fabbisogno globale di elettricità. Il “Sacro Graal” energetico, ovvero la fusione nucleare (e non la fissione come avviene ora) rimane per ora un miraggio. Come ha spiegato qualche tempo fa il direttore del programma Eurofusion Tony Donné : “Alla fusione nucleare mancano dieci anni da sempre” spiegando come, realisticamente, i tempi siano molto più lunghi. Il progetto più serio e avanzato, a cui partecipano 35 paesi, è il reattore Iter nel Sud della Francia. Ha raccolto investimenti per oltre 22 miliardi di dollari e se, tutto andrà bene, si allaccerà alla rete nel 2035 quando riuscirà a fornire energia pari a quella di una piccola centrale a carbone (La costruzione del reattore è stata peraltro momentaneamente sospesa per la necessità di alcune verifiche sulla struttura in cemento armato).

Certo è che e ci sono forte pressioni di lobby per far tornare l’atomo “di moda” dopo il disastro di Fukushima, che nel 2011 aveva congelato qualsiasi nuovo investimento nell’atomo e provocato, tra l’altro, la decisione della Germania di uscire dal nucleare. In questo ritorno di fiamma anche l’Italia fa il suo. Il nucleare qui è stato bocciato due volte in due referendum, nel 1987 prima e nel 2011 poi. Tuttavia i gruppi attivi nel settore ci sono e fanno sponda sull’estero. Due giorni fa Ansaldo Nucleare (controllata da Cassa depositi e prestiti, ossia il ministero dell’Economia) ha siglato un accordo con l’Associazione italiana nucleare (Ain), un accordo di collaborazione con Edf (l’Enel francese, ndr) e con il Groupement des Industriels Français de l’Energie Nucléaire (Gigen) finalizzato a rafforzare la cooperazione tra i due Paesi per collaborare nello sviluppo di soluzioni innovative in grado di garantire una produzione di energia nucleare pulita ed efficiente. “Si tratta – si legge nella nota di Ansaldo Nucleare – di un passo importante per il futuro dell’energia nucleare, che vede tra le protagoniste due aziende di eccellenza: Ansaldo Nucleare, simbolo della filiera nucleare italiana, ed Edf, principale produttore e fornitore di energia nucleare in Francia”.

“L’indipendenza energetica del nostro Paese è indispensabile per garantire crescita e benessere stabile ed evitare che l’Italia debba sottostare al mercato dettato dai paesi produttori, mai tanto penalizzante come negli ultimi anni. Va valorizzata sicuramente la produzione di energia “naturale” che madre natura ci può regalare – fotovoltaico, eolico, biomasse -, ma Forza Italia da sempre ha indicato che la fonte di energia primaria – che può garantire al nostro Paese la piena autonomia – è il nucleare“, afferma il capogruppo di Forza Italia alla Camera Paolo Barelli.

Articolo Precedente

Cop28, Giorgia Meloni contro il “radicalismo”: “La transizione non sia ideologica. Agiamo in modo concreto ma ragionevole”

next
Articolo Successivo

Strutture divelte dall’acqua e voragini sui moli di cemento: l’erosione avanza sul litorale romano. Le immagini dal drone

next