Giorgia Meloni invoca una svolta sul clima, ma che sia “ragionevole” e “non ideologica”, contro tutti i “radicalismi”. La presidente del Consiglio si presenta così, nel corso del suo intervento in Plenaria, alla Conferenza sul clima di Dubai, sposando gli obiettivi fissati sulla decarbonizzazione, ma lasciando intendere che questi debbano essere raggiunti con modalità che siano anche economicamente sostenibili. Un intervento che punta a mostrarsi equidistante tra la necessità di combattere il cambiamento climatico e quella di rendere questo processo non troppo impattante per le aziende e i cittadini. “È un momento chiave del nostro sforzo per contenere le temperature entro 1,5 gradi – ha ammesso – Anche se ci sono ragioni per essere ottimisti l’obiettivo è lontano, la Cop28 deve essere una svolta. Ci viene chiesto di fissare una chiara direzione e agire in modo ragionevole ma concreto”.

La capa del governo ha garantito che “l’Italia sta facendo la sua parte nel processo di decarbonizzazione in modo pragmatico, con un approccio” che rispetti la neutralità tecnologica “libero da radicalismo. Se vogliamo essere efficaci” serve “una sostenibilità ambientale che non comprometta la sfera economica e sociale, una transizione ecologica non ideologica“. E avverte che il lavoro di oggi non porterà a risultati immediati, ma ne potranno beneficiare i governi e i cittadini di domani: “Siamo consapevoli che molti degli sforzi che facciamo oggi” daranno “risultati visibili quando molti di noi non avranno più ruoli di responsabilità, ma siamo qui per chi verrà dopo di noi. Questo definirà il valore della nostra leadership”. E ha poi voluto citare Warren Buffet, uomo d’affari e filantropo americano, dicendo che “c’è qualcuno seduto all’ombra oggi perché qualcun altro ha piantato un albero tanto tempo fa”.

Da parte sua, ha poi aggiunto, l’Italia sta “gradualmente rimpiazzando i combustibili fossili con rinnovabili, abbiamo adottato un nuovo piano per l’energia e il clima e stiamo investendo risorse nei biocarburanti, siamo tra i fondatori dell’alleanza globale per i biocarburanti. Nel contesto europeo, siamo parte della carbon neutrality entro il 2050 e per ridurre le emissioni almeno del 55% entro il 2030. Ma siamo anche impegnati per il programma fit for 55, con un approccio multistrutturale”. Meloni ha ribadito anche l’impegno italiano per l’Africa cui sarà destinata “una quota significativa” del fondo italiano per il clima (circa 4 miliardi complessivi) e che l’energia è “uno dei pilastri del Piano Mattei” per l’Africa. L’Italia, ha detto sottolineando che tutti questi temi saranno al centro anche “del G7” a guida italiana, sta lavorando per diventare “hub strategico per l’energia pulita, sviluppando le infrastrutture e la capacità di generazione necessarie”.

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