La pausa umanitaria terminata questa mattina, 1 dicembre, ha permesso a molti abitanti della Striscia di Gaza di incontrare i propri cari dopo 50 giorni di bombardamenti. “Ho il cuore spezzato, ho potuto vedere come vivono le persone, la loro nuova realtà. E non ci sono parole per descriverla” racconta un’operatrice Oxfam sfollata nel sud della Striscia insieme alla sua famiglia. “Gli aiuti che sono arrivati sono stati una goccia in un mare molto secco. Non è nulla se si pensa alle esigenze che hanno le persone in questo momento che sono state costrette a lasciare le proprie case e le proprie cose”.

Gli aiuti durante la pausa umanitaria hanno raggiunto solo una piccola parte della popolazione, mentre l’80% è sfollata e senza cibo, acqua, carburante o beni di prima necessità. “La pausa umanitaria – ha dichiarato Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia – ha portato una breve tregua dagli attacchi aerei, dai bombardamenti e dal terrore, ma era chiaro dall’inizio che non sarebbe mai stata sufficiente per garantire l’ingresso degli aiuti necessari ad una popolazione che ha perso tutto ed è ancora in gran parte senza cibo, acqua e servizi essenziali. Con la ripresa del conflitto il futuro e la vita di 2 milioni di palestinesi viene messa di nuovo a rischio, così come quello dei civili israeliani. Gaza è un inferno in questo momento e la speranza di arrivare ad un cessate il fuoco duraturo si sta allontanando. A questo si aggiunge lo spettro di un ulteriore trasferimento forzato di massa degli sfollati da Khan Younis, che aggraverebbe notevolmente la catastrofe umanitaria in corso”.

Da qui l’appello urgente alla comunità internazionale e all’Italia perché “mettano in campo tutti gli sforzi diplomatici per arrivare a un cessate il fuoco duraturo, garantire l’accesso agli aiuti umanitari attraverso Israele e l’Egitto a tutti coloro che ne hanno bisogno e assicurare il rilascio degli ostaggi rimasti”.

Il racconto fa parte di una serie di testimonianze giornaliere degli operatori e dei manager di Oxfam a Gaza che ilfattoquotidiano.it ha deciso di pubblicare. L’obiettivo è avere giorno per giorno un racconto in prima persona da parte dei civili a Gaza, coloro che in questo momento stanno pagando il prezzo più alto del conflitto.

LA PETIZIONE – Nessuna risposta umanitaria significativa potrà esserci senza un immediato cessate il fuoco. Per questo Oxfam ha lanciato un appello urgente al governo italiano e ai leader europei a cui si può aderire su: https://www.oxfamitalia.org/petizione-gaza/

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