Esiste un calcio diverso da quello che spesso viene messo alla berlina. Un’idea di sport lontana da scandali di ogni tipo, dal doping alla mercificazione della passione. Il suo cuore pulsante è proprio a Milano – dove nel 2016 è nato il progetto Sport For Nature – ma arriva fino a Rio de Janeiro, dove una parte della Fluminense sta prendendo parte a un progetto sociale che vale persino più della Copa Libertadores appena vinta contro il Boca Juniors.

Ad accendere la miccia è stato Marlon (ex Monza e Sassuolo), che ha voluto fare qualcosa di concreto per i ragazzi di Vila Aliança, la favela dove lui stesso è nato e cresciuto , per poi trovare la sua strada nel calcio, dall’età di 14 anni, proprio con la maglia della “Flu”.

Decisivo è stato il suo incontro con il Prof. Stefano Tirelli, molto noto nel mondo dal calcio come preparatore (fisico e mentale) di grandi campioni e squadre al top, ma anche impegnato sul fronte dell’ecologia e del sociale. Il suo progetto Sport For Nature si estende ad una branca “international”, che conta sulla collaborazione di atleti del massimo livello, ma anche di sostenitori e premiati del calibro del Principe Alberto di Monaco.

In Brasile, il suo intervento si è focalizzato proprio sui meninos, i bambini di strada, ai quali la medaglia della Libertadores (la Champions League del Sud America) è stata non solo dedicata, ma anche portata fisicamente dopo il trionfo. Un impegno solenne per quella coppa tanto attesa da più di cent’anni e vinta insieme agli altri eroi del Maracanà, da Felipe Melo (ex Juve e Inter) e Marcelo (ex Real Madrid). Un gesto d’onore che non è rimasto fine a se stesso.

Al contrario, l’energia positiva è entrata in circolo, sollecitando l’attenzione di Sportium, notissimo studio di architettura internazionale specializzato in stadi, nonché autore di uno dei progetti per il nuovo San Siro: saranno proprio loro a donare il progetto per la sede di Jogaremos Juntos & Craques da Vida, le squadre della favela.

Il calcio può davvero avere un’altra faccia e non solo ai suoi massimi livelli. L’edizione 2023 degli Sport For Nature ha messo in luce delle best practice anche in periferia, dalla Milanese Corvetto al Cinisello Balsamo. Società dove si insegna uno sport disintossicato dai veleni, nel quale si sventola il cartellino grigio ai genitori che sugli spalti danno il cattivo esempio e l’attività agonistica si alterna con la cura dell’ambiente, a partire dal proprio centro sportivo.

Una vera e propria boccata d’aria pura, applaudita anche dai tanti big coinvolti negli Awards: dall’Olimpia Milano alla sua leggenda Dino Meneghin, dall’alpinista Hervè Barmasse fino a dirigenti di primo livello come Marco Riva, Pino Capua, Marco Fichera e Paolo Carito, il medico anti-doping Giuseppe Capua, l’Allianz Powervolley e quindi alla Federazione Italiana Vela. Il tutto nella cornice del Principe di Savoia, nel pieno centro della città, simbolo di una Milano capace di coniugare l’eccellenza con l’attenzione per gli ultimi.

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