A quattro giorni dalla manifestazione che ha portato nelle piazze d’Italia 500mila persone contro la violenza sulle donne e dopo l’emozione suscitata dal massacro di Giulia Cecchettin, la 22enne picchiata, inseguita e uccisa dall’ex fidanzata, la mattanza non si è fermata. Martedì 28 novembre sono stati due i femminicidi a distanza di poche ore: il primo a Salsomaggiore dove una donna è stata inseguita per strada e uccisa dal marito armato di una mazza da cricket.

A intervenire una carabiniera fuori servizio che poi ha raccontato: “Ho sentito le urla dalla strada, ho deciso di intervenire immediatamente. Ho trovato la porta dell’appartamento aperta e ho visto un corpo riverso. All’interno c’era un uomo che impugnava una mazza e che ha colpito la donna al volto, nonostante io fossi entrata”. Il secondo femminicidio ad Andria dove una 42enne è stata pugnalata dal marito davanti ai figli. Tutto questo in un contesto in cui la cronaca quotidiana registra da ogni parte d’Italia di stalking, botte e minacce. Senza sosta.

Uccisa davanti ai figli – In Puglia Luigi Leonetti ha ucciso la moglie Vincenza Angrisano pugnalandola davanti ai figlia e poi ha chiamato il 118. La vittima aveva 42 anni ed è stata uccisa in un rimessaggio di un’area rurale della città. L’uomo, che è stato portato in caserma e fermato, dopo aver colpito a morte la donna ha chiamato il 118 dicendo: “Ho ucciso mia moglie”. Gli operatori sanitari che hanno risposto alla chiamata hanno sentito anche urla di bambini e hanno allertato subito i carabinieri che indagano sull’accaduto coordinati dalla Procura di Trani. La 42enne aa circa un mese aveva deciso di separarsi dal marito ma viveva ancora nella stessa casa

Ultimamente tra loro due le cose non andavano bene, lei voleva cambiare casa. Lui la trattava male” ha raccontato una collega della vittima. “Era la mia responsabile e quando ho saputo che era stata accoltellata a morte sono voluta venire qui per capire se davvero fosse lei”, Secondo quanto si apprende, l’uomo l’avrebbe colpita più volte ad addome e torace senza lasciarle scampo. Nella casa della coppia sono in corso i rilievi dei carabinieri mentre una psicologa del centro del trauma della Asl Bat si sta occupando dei figli della coppia, che hanno 6 e 11 anni.

Uno dei fratelli di Leonetti ha raggiunto l’abitazione con un altro fratello e la moglie, per prendersi cura dei figli di Vincenza e Luigi. “Ci ha fatto vergognare – ha detto, precisando di non parlare con Luigi da un anno – ha rovinato la famiglia“. “Quanto accaduto ad Andria – commenta l’assessora al Welfare della Regione Puglia, Rosa Barone – con l’ennesima donna uccisa dal marito all’interno della sua abitazione, ci addolora immensamente. Una famiglia distrutta e un’altra vita spezzata. Un femminicidio compiuto a tre giorni dalla giornata internazionale per il contrasto alla violenza sulle donne, in cui tanta è stata l’attenzione su questo fenomeno e alta è stata la partecipazione a cortei e manifestazioni. Tutto questo non basta. Continueremo a confrontarci con le responsabili dei centri antiviolenza per capire come poter agire per essere ancora più incisivi”.

“Il femminicidio è la punta dell’iceberg” – “I femminicidi non si fermano, ma non facciamo neanche niente per fermarli. Oltre a dire denunciate, parlate, cosa facciamo per cambiare questa cultura? Perché è una questione culturale – dice all’Adnkronos Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente di Telefono Rosa – Il femminicidio è la punta di un iceberg e sotto c’è tanta violenza e crisi culturale. Cosa stiamo facendo per far sì che cambi questa cultura ancora patriarcale e ottocentesca? Sono stufa di sentire di donne uccise e non facciamo nulla. Bisogna iniziare dalla scuola materna a insegnare certi valori, perché quando i ragazzi sono già grandi non ci si arriva”. “Credo sia necessario lavorare su due fronti: sui bambini piccoli e sui genitori, perché anche i genitori hanno le loro responsabilità dato che è più facile dire un sì che dire un no. I genitori devono imparare che i ragazzi vanno seguiti, ascoltati, responsabilizzati, e non basta semplicemente dar loro il telefonino in mano perché non disturbino mentre gli adulti parlano. Io dico che i due pilastri della nostra società in questo momento sono venuti meno: la famiglia e un po’ anche la scuola. Da qui bisogna ripartire”. Nel 2022 si sono verificati 126 femminicidi, manca ancora un mese alla fine dell’anno 2023 e siamo già a 108. La media è di tre donne ammazzate ogni tre giorni.

Nel 2022 in aumento i crimini contro le donne – Un anno non molto differente dal 2002 quando sono stati 6.293 i casi di violenza sessuale con un incremento del +19,3% rispetto all’anno precedente e una percentuale di donne, pari al 23,4%, che teme di poterne essere vittima. In crescita, secondo i dati del Censis, i femminicidi con un +5% annuo, che ha visto appunto 126 donne perdere la vita. 24.570 sono gli episodi di maltrattamenti per mano di familiari e conviventi denunciati, in aumento del 3,5%, e 18.671 i casi di atti persecutori.

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