Attraverso un sistema di frodi fiscali sul “bonus facciate” al novanta per cento, una società operante tra Milano e Varese (con cantieri sparsi tra Gallarate, Cardano al Campo, Cassano Magnago, Busto Arsizio e Parabiago) ha illecitamente ricavato circa 2 milioni di euro utilizzati poi per acquistare auto e beni di lusso. Attraverso il sistema della sovra-fatturazione, infatti, la società edile generava crediti indebitamente, reinvestendoli in appartamenti, orologi di lusso e auto. Le macchine venivano poi utilizzate sia dal rappresentante legale per fini personali, sia per un nuovo business di noleggi a breve termine.

Tramite un meccanismo illegale, il condominio o il singolo proprietario coinvolti nella ristrutturazione, ignari, ricevevano la fattura da pagare e una documentazione molto scarna in merito ai lavori, e la società, in seguito, procedeva a generare a carico del cliente un credito fiscale più alto, fino al 300 per cento in più rispetto a quello corretto.

I finanzieri del comando provinciale di Varese e Milano hanno eseguito un decreto di sequestro, emesso dal gip di Busto Arsizio, e sono così state sequestrate 15 auto (tra cui varie Ferrari), 10mila euro di quote della società, un orologio Rolex Yachtmaster (dal valore di 30mila euro).

La truffa, per cui ora sono indagati un 49enne di Legnano (Milano) e un 48enne residente a Uboldo (Varese), va ad aggiungersi a una lunga serie. Solo a marzo scorso, le frodi sull’utilizzo dei crediti di imposta da bonus edilizi intercettate da Finanza e Agenzia delle Entrate ammontavano a 9 miliardi.

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