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Permettere ai giornalisti internazionali di entrare e raccontare quello che sta succedendo nella Striscia di Gaza, chiusa alla stampa ormai dall’inizio dell’aggressione israeliana, avvenuta circa 50 giorni fa. È questo l’appello lanciato da diverse associazioni, tra cui Amnesty international Italia, Assopace Palestina, Fnsi, la Federazione nazionale della stampa italiana, Rete No Bavaglio, Un Ponte Per, GvPress e tante altre. Realtà, che con questo appello vogliono sostenere la petizione, nata dal basso, di un gruppo di giornalisti italiani e internazionali che chiedono l’accesso a Gaza.
“La richiesta si rivolge al nostro Governo e anche a quello europeo – spiega Marino Bisso, della Rete No Bavaglio – e serve anche per chiedere di fare chiarezza sulle tante morti di giornalisti avvenute in queste sette settimane di guerra. Vorremmo capire, se i 60 morti della stampa, siano solo il frutto di questa guerra atroce o se ci siano delle responsabilità ben precise.” “Io penso che non ci sia una informazione libera in questo momento – fa eco Luisa Morgantini, già vice presidente del Parlamento europeo e presidente di Assopace Palestina – se i giornalisti non possono vedere con i propri occhi, se per esempio, il reporter di Al Jazeera a Gaza viene minacciato di morte e se si uccidono più di 60 giornalisti”
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