Ogni essere umano ha la stessa dignità e diritto alla vita. Quando parliamo di bambini questi principi valgono a maggior ragione. Le guerre e i bombardamenti uccidono innocenti su vasta scala. E spesso muoiono i più innocenti, i bambini appunto.

Le guerre che hanno fortemente influenzato l’immaginario collettivo nei paesi ad alto reddito impongono delle riflessioni. E’ stato ed è ancora doveroso, ad esempio, denunciare e piangere i bambini e civili innocenti uccisi durante l’invasione russa dell’Ucraina dal 24 febbraio 2022 a oggi (e quelli uccisi dall’Ucraina in Donbass dal 2014 a oggi). Lo stesso principio vale per ciò che è accaduto a Israele e sta accadendo a Gaza dove, tuttavia, i crimini contro civili e bambini sono su un altro livello di mortalità. Come spesso accade, i numeri ci aiutano a capire di cosa stiamo parlando:

In 45 giorni di bombardamenti l’esercito israeliano ha ucciso circa 5,500 bambini palestinesi a Gaza, un numero più o meno 10 volte superiore al numero di bambini ucraini uccisi (n=560) dall’esercito russo in Ucraina in 21 mesi di bombardamenti. L’empatia selettiva e la disparità di trattamento nel sostegno alle vittime di alcuni conflitti rispetto ad altri da parte delle istituzioni governative europee e statunitensi sono evidenti. Più che sulla democrazia, la geopolitica occidentale sembra fondata sull’ipocrisia.

Secondo un funzionario delle Nazioni Unite che si è appena dimesso per protesta, quello che sta accadendo a Gaza è un tipico caso di genocidio (“textbook case of genocide”). In effetti, varie autorità politiche e militari israeliani hanno reso esplicito, anche se in modo più o meno indiretto, tale intento. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha osservato: “Stiamo combattendo animali umani e agiremo di conseguenza”. Ariel Kallner, membro della Knesset per il Likud, ha spiegato: “In questo momento, un obiettivo: la Nakba che sta per ‘catastrofe’ e si riferisce all’espulsione di 700mila palestinesi nel 1948 subito dopo la costituzione dello stato di Israele. Daniel Hagari, un ammiraglio dell’esercito israeliano, dice che il suo esercito trasformerà Gaza in una “città di tende” e che “l’enfasi di Israele è sui danni e non sulla precisione” nel bombardamento di Gaza. Amichay Eliyahu, un ministro del governo, e Tally Gotliv, un membro del parlamento del Likud, hanno entrambi chiesto a Israele di usare armi nucleari su Gaza, con Gotliv che ha affermato: “È tempo per un’arma apocalittica. Non radere al suolo un quartiere. Schiacciare e appiattire Gaza”.

Di recente Kan News ha addirittura pubblicato un inno al genocidio di Gaza (e dei suoi bambini) cantato da bambini israeliani. Nella canzone si canta:

“La notte autunnale sta calando sulla costa di Gaza
Gli aerei bombardano, distruggono, distruggono
Qui l’IDF sta oltrepassando il limite
Per eliminare i portatori della svastica
Tra un anno non ci sarà più nulla
E torneremo sani e salvi a casa nostra entro un anno
Li elimineremo tutti”

Il video è stato creato da The Civil Front, un gruppo che spesso conduce campagne pubbliche a sostegno delle forze armate israeliane. Poco dopo la sua pubblicazione, tuttavia, il video è stato ritirato. Effettivamente chiedere ad alcuni bambini di cantare un inno al genocidio di altri bambini è oltre ogni commento. I bambini israeliani e palestinesi non si odiano a meno che non ci siano degli adulti che li spingono a farlo.

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