Il numero dei bambini e minori uccisi dai bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza ha raggiunto cifre spaventose. Sono 5mila, quasi la metà del numero totale dei morti, secondo il ministero della Sanità della Striscia. I bambini pagano un prezzo altissimo anche a livello psicologico, a causa dei traumi a cui sono sottoposti: l’abbandono della loro casa da un momento all’altro, la paura costante della morte, l’estrema e costante condizioni di insicurezza e la distruzione di ogni punto di riferimento, abitudine, certezza. “I miei figli mi chiedono quando torneremo a casa, quando potranno prendere la loro borsa per andare a scuola o tornare a giocare a calcio” racconta un operatore di Oxfam sfollato insieme a migliaia di famiglie in fuga dai raid.

Il racconto fa parte di una serie di testimonianze giornaliere degli operatori e dei manager di Oxfam a Gaza che ilfattoquotidiano.it ha deciso di pubblicare. L’obiettivo è avere giorno per giorno un racconto in prima persona da parte dei civili a Gaza, coloro che in questo momento stanno pagando il prezzo più alto del conflitto.

LA PETIZIONE – Nessuna risposta umanitaria significativa potrà esserci senza un immediato cessate il fuoco.
Per questo Oxfam ha lanciato un appello urgente al governo italiano e ai leader europei a cui si può aderire su: https://www.oxfamitalia.org/petizione-gaza/

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