“Come dice il cardinale Zuppi, il terrorismo non si combatte coi carri armati tra le viuzze, i tunnel, gli ospedali e le scuole di Gaza, ma tagliando l’erba sotto i piedi dei terroristi, cioè togliendo loro il brodo di coltura che li ha resi così popolari e pieni di sostenitori e di kamikaze”. Sono le parole pronunciate a Otto e mezzo (La7) dal direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, che aggiunge: “Bisogna portare soldi, bisogna far stare bene i palestinesi con investimenti e non coi bombardamenti che invece produrranno un’altra Hamas nel caso in cui venisse sconfitta questa. Invece creando delle condizioni migliori per i palestinesi – continua – probabilmente si farebbe il peggiore regalo avvelenato ad Hamas perché si toglierebbe ad Hamas quell’aura di eroismo che si è guadagnata soprattutto per le colpe del governo di Netanyahu e, in parte minore, dei governi israeliani precedenti“.

Travaglio fa un parallelismo con la guerra in Ucraina: “C’è questa rappresentazione macchiettistica di coloro che chiedono la pace, come se fossero delle anime belle un po’ idiote e un po’ imbecilli, che sognano un mondo tutto rose e fiori. Vengono insomma descritti sempre come dei deficienti. Eppure, per quanto riguarda la guerra in Ucraina, hanno dimostrato di avere ragione – spiega perché fin dall’inizio hanno detto che la sconfitta della Russia è impossibile, le ragioni per cui è scoppiato quel conflitto esisteranno anche dopo e se si fosse messo mano alle ragioni che hanno scatenato l’invasione di Putin, si sarebbe evitata la guerra, con la neutralità dell’Ucraina e l’autonomia del Donbass“.

E chiosa: “Non si è voluto fare nulla e adesso tutti quelli che spingevano per l’invio di armi anche per 20 anni fino alla sconfitta della Russia si mettono a ridere di fronte a una disfatta dei russi. E dicono che ci vuole un compromesso che tenga conto dei rapporti di forza e che salvi quello che è possibile salvare in termini di vite e di pezzi ancora integri di Ucraina. E credo che a questo si arriverà. Se ci avessimo pensato due anni fa, avremmo risparmiato più di 500mila morti in Ucraina. E credo che alle stesse conclusioni si arriverà, purtroppo con tempi inaccettabili, anche a proposito della cosiddetta guerra di Israele ad Hamas”.

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