Con un emendamento la maggioranza riscrive la proposta di legge presentata dalle opposizioni sul salario minimo e prende altro tempo. L’emendamento, in esame in Commissione alla Camera e firmato da tutti i capigruppo del centrodestra, delega il governo ad adottare entro 6 mesi uno o più decreti legislativi, volti “ad intervenire in materia di retribuzione dei lavoratori e contrattazione collettiva” al fine di garantire “l’attuazione del diritto di ogni lavoratore e lavoratrice a una retribuzione proporzionata e sufficiente sancito dall’articolo 36 della Costituzione”. Una mossa che fa insorgere i partiti di opposizione: “Umilieranno il Parlamento”, denuncia il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte. Sulla stessa linea il Partito democratico che parla di “colpo di mano“. La maggioranza prova così a prendere altro tempo come aveva già fatto con la sospensiva chiesta a inizio agosto e l’attesa del parere fornito da Cnel, che si è espresso contro un minimo legale.

L’emendamento – Il testo dell’emendamento della maggioranza elenca anche una serie di obiettivi: “Assicurare ai lavoratori trattamenti retributivi giusti ed equi“, “contrastare il lavoro sottopagato”, “stimolare il rinnovo dei contratti collettivi” e “contrastare il dumping contrattuale”. “Per ciascun contratto scaduto e non rinnovato entro i termini previsti dalle parti sociali” e per i settori “nei quali manca una contrattazione di riferimento”, l’emendamento prevedere l’intervento diretto del ministero del Lavoro con il fine di “adottare le misure necessarie a valere sui soli trattamenti economici minimi complessivi, tenendo conto delle peculiarità delle categorie di riferimento e considerando i trattamenti economici minimi complessivi previsti da contratti collettivi più applicati vigenti in settori affini”. Nel testo si parla anche di “prevedere strumenti di incentivazione atti a favorire lo sviluppo progressivo della contrattazione di secondo livello con finalità adattive, anche per fare fronte alle diversificate necessità correlate all’incremento del costo della vita e alle differenze dei costi su base territoriale“. Un aspetto, quest’ultimo molto contestato dall’opposizione che parla di un pericoloso ritorno alle “gabbie salariali“.

Conte: “Umilieranno il Parlamento” – “Il governo, dopo aver buttato la palla in tribuna, preannuncia che la sgonfierà“, commenta il presidente del M5s, Giuseppe Conte: “Umilieranno il Parlamento, hanno detto che passeranno al decreto legislativo“, ha aggiunto. Per Conte questo serve solo alla maggioranza “per prendere tempo e sfiammare questa che è stata l’onda che si è levata nel Paese”. “Si sono ingegnati in tutti i modi, con espedienti normativi per cercare di allontanare questa che è una norma di civiltà”, ha concluso. “Dalle anticipazioni emerge il ritorno di un principio, pericoloso e anacronistico, come quello delle ‘gabbie salariali’ che, se già non bastasse l’Autonomia differenziata, provocherà ulteriori spaccature fra Nord e Sud“, afferma in una nota la capogruppo del M5S in commissione Lavoro alla Camera Valentina Barzotti. “L’iniziativa pone un serio problema di carattere istituzionale – aggiunge – visto che una proposta delle opposizioni viene soffocata da un’ennesima delega al Governo. Tutto ciò mentre, proprio ieri, la Germania ha aumentato il salario minimo a 12,41 euro per il 2024. È quindi chiaro che la nostra opposizione sarà ancor più dura”.

Pd: “Emendamento pericoloso” – “Un colpo di mano”, lo definisce invece il capogruppo del Pd in commissione Lavoro della Camera, Arturo Scotto: “Si trasforma una legge delle opposizioni in una delega al Governo. Dove di salario minimo – aggiunge – non c’è traccia e si apre pericolosamente al principio delle gabbie salariali. La nostra opposizione sarà durissima. Ancora una volta il Parlamento verrà mortificato e ridotto a un soprammobile”. Parlare di “contratto collettivo nazionale maggiormente applicato” come “faro guida per la giusta retribuzione” è “un concetto pericoloso“, aggiunge Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro nella segreteria nazionale del Partito democratico: pericoloso perché “non ancorato ad alcun criterio di rappresentatività dei soggetti che lo firmano, che favorisce paradossalmente i contratti pirata“. ” Per non parlare delle gabbie salariali ed altre amenità, contenute nel loro emendamento. Nove lunghi mesi di riflessione per partorire questa schifezza?“, conclude Maria Cecilia Guerra. “Hanno votato contro la proposta sul salario minimo delle opposizioni e si arrampicano sugli specchi perché non sanno che cosa dire anche al loro elettorato e oggi presentano una proposta quantomeno bizzarra, quando c’era l’occasione di poter discutere nel merito di una proposta di legge che è già legge in tantissimi paesi europei”, commenta Angelo Bonelli deputato alla Camera per Alleanza Verdi e Sinistra.

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