Qualcuno l’ha definita follia, furia, ira. Ma il gesto di Andrej Rublev nel match contro Carlos Alcaraz alle Atp Finals è innanzitutto una richiesta di aiuto. Il tennista russo si è presentato a Torino in evidente difficoltà dal punto di vista mentale: nella prima partita contro Daniil Medvedev ha pianto durante un cambio campo. Mercoledì contro lo spagnolo è andato in crisi dopo l’ennesimo errore: pur di non distruggere la sua racchetta contro il pavimento, ha deciso di punire se stesso, colpendosi ripetutamente sul ginocchio, fino a perdere sangue. È stato perfino necessario l’intervento dei medici.

Rublev, numero 5 al mondo, è uno dei tennisti più amati nel circuito, proprio per il suo comportamento. Inoltre, quando scoppiò la guerra tra Russia e Ucraina, fu il primo russo nello sport a schierarsi apertamente a favore della pace scrivendo “Stop war” sulla telecamera dopo un match. Poche settimane dopo, giocò un torneo in doppio con un tennista ucraino. Certo, non è nuovo a gesti di nervosismo, ma a Torino non ha mai mancato di rispetto a pubblico e avversari. È rimasto in campo a lottare, nonostante le evidenti difficoltà dal punto di vista della tenuta mentale. Infatti, non si è preso la pioggia di fischi che invece gli spettatori hanno riservato a Stefanos Tsitsipas per il suo ritiro dopo appena tre game. Ora quindi l’augurio è che Rublev ritrovi presto la serenità sul campo da tennis.

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