La pubblicazione delle Indicazioni operative per l’offerta della interruzione volontaria di gravidanza (IVG) farmacologica, disponibili dal 9 novembre sul sito dell’Istituto superiore di sanità, interviene, finalmente, a mettere ordine in una situazione di incertezza a lungo denunciata dalle organizzazioni pro-scelta italiane. Basate sulle più recenti evidenze scientifiche, descrivono una serie di buone pratiche con l’obiettivo di “fornire indicazioni operative utili alla pratica clinica quotidiana”, destinate a “professionisti sanitari coinvolti nell’assistenza al percorso IVG” e a “decisori chiamati a migliorare l’organizzazione dei servizi IVG”.

Il documento era atteso, a fronte della gran varietà di protocolli e trattamenti riscontrati nelle testimonianze riferite alle organizzazioni pro-scelta, un tema riferito anche dalle pagine del fattoquotidiano.it. Introdotto in Francia nel 1988, l’aborto farmacologico è scelto nel 70% dei casi Oltralpe, e in oltre il 90% dei casi nei Paesi del Nord Europa. In Italia la percentuale di uso si attesta nel 2021 al 48,2% in base all’ultima relazione del Ministro della sanità al Parlamento, con disponibilità variabile tra aree del paese e talvolta anche all’interno della stessa regione. Queste indicazioni, dunque, sono importanti perché affermano in una cornice istituzionale che le più recenti linee guida internazionali “raccomandano il metodo farmacologico come un’alternativa praticabile e meno invasiva rispetto a quello chirurgico per gli interventi entro dodici settimane di gravidanza”. Non solo. Le Indicazioni sottolineano anche che le linee guida internazionali “raccomandano l’IVG farmacologica a domicilio con supporto a distanza da parte dei professionisti sanitari di riferimento”, che “questo modello assistenziale si è dimostrato efficace, sicuro e gradito alle donne” e che diversi studi hanno dimostrato che mifepristone e misroprostolo possono essere assunti in sicurezza anche a domicilio entro le prime 9 settimane senza un aumento del rischio di complicanze rispetto all’assunzione in ambiente sanitario. In altre parole, verificata l’assenza di controindicazioni e in presenza di adeguate condizioni, l’aborto farmacologico autogestito a casa propria funziona ed è sicuro.

Inoltre, il documento sottolinea che l’associazione in sequenza dei due farmaci, mifepristone e misoprostolo, è indicata dalle linee guida internazionali fino alla dodicesima settimana, ovvero fino a tutto il primo trimestre di gravidanza. In Italia, però, c’è un inghippo: l’utilizzo del misoprostolo per IVG è autorizzato da Aifa (Agenzia italiana del farmaco) fino alla nona settimana. A questo proposito le Indicazioni sottolineano che “i singoli ospedali possono autorizzarne l’uso off label – cioè al di fuori di quanto scritto nel foglietto illustrativo del farmaco – tra 64 e 90 giorni di amonorrea, richiedendo la sottoscrizione di uno specifico consenso informato per l’uso fuori indicazione”.

“Un’affermazione importante che dovrebbe consentire a molti medici di sentirsi tranquilli nell’utilizzare “off label” le formulazioni di misoprostolo disponibili in Italia, contribuendo ad ampliare l’offerta di IVG farmacologica in tutto il territorio – commenta Anna Uglietti, ginecologa, già responsabile del servizio IVG della Clinica Mangiagalli (Policlinico) di Milano. Il documento fornisce dunque indicazioni precise su tutte le fasi del processo: prima, durante e dopo l’IVG, sia sulle modalità di somministrazione dei farmaci che di tipo organizzativo e procedurale. Questo documento potrebbe quindi rappresentare una spinta per le amministrazioni regionali ad implementare sul proprio territorio l’assistenza all’aborto con metodo farmacologico i in consultori o ambulatori attrezzati, applicando così le Linee di indirizzo ministeriali del 2020 (cosa che ad oggi è stata formalizzata solo in tre Regioni: Lazio, Emilia Romagna, Toscana). Forse qualcosa si muove. “Anche la SIGO, Società italiana di ginecologia e ostetricia, sta preparando le sue Raccomandazioni sul tema” ricorda Uglietti, che ha fatto parte del gruppo di lavoro.

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