A Fratelli d’Italia non sono piaciute le ultime decisioni della Santa Sede, che ha deciso di consentire anche alle persone trans di fare da testimoni di nozze e da padrini o madrine di battesimo. Una vera e propria svolta quella contenuta nelle indicazioni del Dicastero per la Dottrina della Fede, guidato dal cardinale Victor Manuel Fernandez. Aperture esplicitamente approvate da Papa Francesco, che ha controfirmato il documento datato 31 ottobre. Ma che ha provocato malumore e aspre critiche nel mondo ultraconservatore, rappresentato da siti e blog come lo statunitense LifeSiteNews.

Ma gelo si avverte anche nel mondo della destra italiana. In Fdi, secondo l’agenzia Adnkronos, l’indicazione che arriva dall’alto e di non esprimersi pubblicamente sulla svolta del Vaticano. Molti parlamentari, però, manifestano la loro contrarietà, seppur a taccuini rigorosamente chiusi. Poi c’è anche chi decide di esternare le sue critiche al pontefice, come il senatore Roberto Menia, parlamentare di lungo corso, visto che è entrato a Montecitorio per la prima volta nel 1994. Da una parte l’ex sottosegretario del governo di Silvio Berlusconi ridimensiona l’apertura di Papa Francesco: “Chiunque si converta – dice – può essere battezzato per cui non trovo la novità: anche il ladrone alla destra di Gesù si convertì e per questo accompagnò Cristo in paradiso”.

Poi, però, aggiunge: “Fatico a comprendere, invece, con quale logica – e soprattutto che modello costituisca – un trans possa essere padrino/madrina di battesimo o matrimonio visto che la dottrina della Chiesa ha sempre fatto riferimento al diritto naturale ed al matrimonio fecondo uomo donna”. Quindi Menia attacca: “San Giovanni Paolo II definiva sintomo di disordine morale quello che per l’attuale Papa pare essere un modello riconosciuto. Non dico di più, ‘unicuique suum‘…”. L’esponente del partito di Giorgia Meloni, in pratica, chiude il suo intervento usando una locuzione latina (“a ciascuno il suo“) che è anche il motto dell’Osservatore Romano. Si trincera dietro a un “no comment”, invece, il presidente della Commissione Cultura di Montecitorio Federico Mollicone. Altri esponenti di Fdi, dietro garanzia di anonimato, definiscono come “profondamente sbagliato” se non addirittura “tragico” il via libera del Vaticano alle persone trans tra i padrini e le madrine di battesimo.

La svolta della Santa Sede è contenuta nelle risposte ad alcuni quesiti che erano stati inviati al Dicastero a luglio 2023 da monsignor José Negri, vescovo di Santo Amaro in Brasile. Si tratta di risposte in punta di diritto canonico. Se per ricevere il battesimo è difficile immaginare l’esclusione da parte della Chiesa delle persone adulte che lo chiedono, per quanto riguarda la figura dei padrini di battesimo e di testimoni di nozze, ovvero le persone chiamate a sostenere gli interessati nella fede, le indicazioni del Vaticano sono senza precedenti. D’altronde l’argentino Fernandez – che guida il Dicastero per la Dottrina della Fede – risponde all’appello con il quale il Pontefice ha più volto chiesto di accogliere tutti nella Chiesa: “Todos, todos, todos”.

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