Nel sud della Striscia di Gaza, dove si tra Najla, manager di Oxfam a Gaza, la situazione è difficile. Il cibo essenziale scarseggia e anche uscendo, con il rischio di finire sotto i bombardamenti, trovarlo non è facile. “Dai biscotti ai fagioli, non si trova nulla per sostituire le scorte”, dice Najila in una testimonianza audio inviata all’organizzazione umanitaria.

L’operatrice parla anche della propria casa e di quella dei suoi colleghi e delle 60 persone che con lei stanno cercando riparo lontano dagli attacchi. Difficile sapere se sia ancora in piedi o meno: le ultime notizie che le sono arrivate risalgono a quattro giorni fa, ma i bombardamenti nel suo quartiere sono continui.

Il racconto di Najla fa parte di una serie di testimonianze giornaliere degli operatori e dei manager di Oxfam a Gaza che ilfattoquotidiano.it ha deciso di pubblicare. L’obiettivo è avere giorno per giorno un racconto in prima persona da parte dei civili a Gaza, coloro che in questo momento stanno pagando il prezzo più alto del conflitto

LA PETIZIONE – Nessuna risposta umanitaria significativa potrà esserci senza un immediato cessate il fuoco.
Per questo Oxfam ha lanciato un appello urgente al Governo italiano e ai leader europei a cui si può aderire su: https://www.oxfamitalia.org/petizione-gaza/

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