La maggioranza di destra che sostiene il governo Meloni è intenzionata ad andare avanti sull’abolizione dell’abuso d’ufficio nonostante le richieste di modifica del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il rischio che questa norma possa essere in contrasto con il diritto europeo, tra cui l’ultima direttiva approvata sulla scia del Qatargate. Venerdì alle 19 in commissione Giustizia al Senato scadono i termini per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge Nordio e l’accordo nella maggioranza è quello di non presentare emendamenti all’articolo 1 del testo, cioè quello che abroga il reato di abuso d’ufficio, dicono due esponenti di governo a conoscenza della questione. Anche il governo è d’accordo e non dovrebbe presentare emendamenti per modificare la norma in fase di discussione parlamentare.

La decisione di procedere senza modifiche all’abolizione dell’abuso d’ufficio rischia di creare qualche attrito tra il governo e la presidenza della Repubblica. Il disegno di legge Nordio era stato approvato il 15 giugno scorso in Consiglio dei ministri ma meno di un mese dopo, il 13 luglio, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni era salita al Quirinale dal capo dello Stato che le aveva chiesto di modificare il testo del disegno di legge per evitare di entrare in contrasto con la legislazione europea. In quell’occasione, Meloni aveva aperto a possibili modifiche, ma in questi giorni la strada presa dal governo sembra un’altra: approvare il disegno di legge Nordio mantenendo l’abolizione del reato.

Un segnale era già arrivato in estate quando la maggioranza aveva dato parere contrario alla direttiva europea sul contrasto alla corruzione che imponeva di mantenere nella legislazione il resto di abuso d’ufficio.

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