Polemica al calor bianco a Dimartedì (La7) tra la filosofa Donatella Di Cesare e Alessandro Di Battista sulle manifestazioni pro Palestina.
Di Cesare condanna duramente il corteo di Roma e critica fortemente la posizione di Di Battista: “Io ho sempre preso una posizione pacifista, anche sulla guerra in Ucraina. Questo comporta una grande fatica, quella della riflessione e delle distinzioni, cose che non ci sono affatto nelle posizioni di Di Battista su questa guerra- continua – Ho letto cosa ha scritto, ho sentito quello che ha detto e soprattutto ho visto che quella manifestazione di Roma era contro Israele. Ed è culminata con quel gesto avvilente: la bandiera di Israele strappata“.
E aggiunge, tra gli applausi di Italo Bocchino: “Io sono di sinistra, ma rivendico il fatto che Israele non vuol dire destra e Palestina non vuol dire sinistra”.

Di Cesare spiega che sin dall’inizio ha condannato Netanyahu: “Avrebbe dovuto dimettersi. C’è una catastrofe umanitaria e sono convinta che molte persone in Israele la pensino in questo modo. Di Hamas non mi interessa l’etichetta terroristica, ma è un progetto teologico e politico di islamizzazione che non è un’emancipazione del popolo palestinese. Quindi, bisogna distinguere”.

Poi si rivolge con toni veementi a Di Battista, ancora una volta applaudita da Bocchino: “Il tuo è un odio antiebraico tremendo e gravissimo. Dai la stura nello spazio pubblico a un odio antiebraico vergognoso, come quello che c’è stato nella manifestazione di Roma”.
Di Battista replica citando i dati di Save the Children, secondo cui a Gaza muore un bimbo ogni 10 minuti e il numero di bambini uccisi in 3 settimane ha superato il numero di quelli che ogni anno perdono la vita nelle zone di conflitto del mondo dopo il 2019″.

La filosofa sbotta e Di Battista la invita ad avere un po’ di educazione. E continua, citando le parole del presidente del Brasile Lula sul conflitto: “È di sinistra, un tempo anche sostenuto dalla professoressa”.
E ancora una volta Di Cesare si infuria, interrompendo l’ex deputato del M5s: “Io sono di sinistra e lo rivendico. Tu demonizzi Israele”.
“Se lei non fa parlare – commenta Di Battista – evidentemente non ha importanti argomentazioni. Sta facendo una brutta figura“.
“Come no”, ripete Di Cesare.

Di Battista prosegue: “Mi meraviglia la professoressa che, di fronte a una strage avvenuta oggi nel campo profughi di Jabalia con 400 persone tra morti e feriti, sta citando un ragazzo che ha strappato la bandiera di Israele. Di fronte a 8mila morti, la professoressa parla di una bandiera strappata. Si vergogni”.
E la furia della filosofa è incontenibile: “Sì, lo cito perché tu dai la stura a un complottismo antiebraico vergognoso e delegittimi l’esistenza di Israele”.

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