“L’esecutivo con la prossima legge di Bilancio riuscirà a peggiorare la legge Monti-Fornero e a sottrarre dalle tasche dei dipendenti pubblici futuri pensionati migliaia di euro”. Lo denunciano Cgil, Fp e Flc (le due sigle di categoria della funzione pubblica e della scuola), che stimano “tagli pesantissimi”. I sindacati si riferiscono all’articolo delle bozze che prevede la revisione delle aliquote di rendimento per le quote retributive delle pensioni liquidate dal 2024 in alcune gestioni previdenziali del comparto pubblico: gli iscritti alla Cassa per le pensioni ai dipendenti degli enti locali, alla Cassa per le pensioni dei sanitari e alla Cassa per le pensioni degli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate e a favore degli iscritti alla cassa per le pensioni degli ufficiali giudiziari, degli aiutanti ufficiali giudiziari e dei coadiutori.


Da un’analisi della Cgil, che ha preso a riferimento tre casi di dipendenti con retribuzioni annuali di 30mila, 40mila e 50mila euro e stimato il taglio della quota retributiva – la parte di pensione relativa ai contributi maturati prima del 31 dicembre 1992 – a seconda dell’anzianità maturata. Emerge che “con anzianità retributiva di un anno si può raggiungere con 30.000 euro di retribuzione, un taglio di 6.586 euro, per 40.000 di 8.782 euro e per 50.000 di 10.978 euro”. Per anzianità più marcate il taglio diminuisce ma comunque è ancora molto significativo, evidenzia l’analisi. Prendendo a riferimento una pensione di vecchiaia con decorrenza nel 2024 con 67 anni età e 35 anni di contribuzione, in questo caso il taglio può raggiungere, rispettivamente per retribuzioni da 30.000, 40.000 o 50.000, un taglio di 4.432 euro, 5.910 euro o 7.387 euro.

Ciò significherebbe, prosegue l’analisi, calcolando l’impatto sull’attesa di vita media, un taglio cumulato che potrà raggiungere con retribuzione pari a 30.000 euro un minor guadagno pari a 70.912 euro, con 40.000 euro di retribuzione un minor guadagno pari a 94.560 euro, con una retribuzione da 50.000 euro un minor guadagno pari a 118.192 euro. “Non solo sulle pensioni il governo non darà risposte a giovani, donne e pensionati ma sta decidendo di fare cassa sulle pensioni dei pubblici”, proseguono Cgil, Fp e Flc. “Anche per questo motivo le ragioni della nostra mobilitazione si rafforzano a partire dagli scioperi già proclamati nelle prossime settimane, che vedono al centro il tema delle pensioni”.

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