“Non me l’aspettavo. Ho partecipato alla candidatura al Global Teacher Prize senza ambizioni, solo per conoscere e condividere le esperienze dei colleghi esteri. Quando ho scoperto di essere tra i cinquanta finalisti è stata una vera e propria sorpresa”. A parlare con ilFattoQuotidiano.it è Katjia Battaglia, unica docente italiana giunta alla selezione finale di quel che è considerato un “Premio Nobel” per l’insegnamento. Mamma di una ragazzina di 13 anni, lei che ne ha 48, entra ogni giorno in classe con l’entusiasmo della prima volta da quasi due decenni. Lo fa con passione e dedizione alla scuola media di Saramanico Terme dell’istituto comprensivo “San Valentino” a Scafa in Abruzzo.

In queste ore tutti parlano di lei perché l’8 novembre, giorno delle premiazioni che si terranno a Parigi nella sede dell’Unesco, la professoressa di lettere potrebbe diventare la numero uno al mondo e in quel caso Katjia ha già le idee chiare: “Con i soldi che riceverò vorrei creare borse di studio per studenti economicamente svantaggiati e altri studenti meritevoli e finanziare ulteriori studi sulla storia del territorio locale. In secondo luogo, costruirei una biblioteca innovativa al servizio sia degli studiosi che dei bambini, oltre a ospitare eventi di lettura di libri per i più giovani”. Nei sogni della docente scelta per il Global Teacher Prize c’è anche quello di costruire una scuola in Burkina Faso per promuovere la cittadinanza globale.

Intanto la professoressa Battaglia non si è montata la testa e fa quello che ha sempre svolto con dedizione: la docente e anche la collaboratrice della dirigente. “La giuria è stata colpita dal mio lavoro sull’inclusione che faccio con una certezza: nessuno è bravo in tutto. La sfida è far emergere in ciascuno il proprio talento. A volte è invisibile ma va trovato. Per fare questo lavoro va scardinata la lezione frontale”, ci racconta contattata al telefono.

Ecco perché l’aula della professoressa Battaglia diventa spesso un laboratorio di scrittura collettiva e creativa. In questi anni ha dato vita a numerose produzioni ed esperimenti, nonché ad alcuni notevoli lavori studenteschi, tra cui un giornalino scolastico e due e-book; ha ricevuto un premio dall’associazione Ornitologica di Pescara.

Nel corso degli anni Battaglia ha notato che lavorare con la lingua in modo giocoso porta risultati positivi. “Gli studenti – scrive la giuria del Global Teacher Prize – delle classi di Katja si collocano al di sopra della media nazionale in termini di risultati e la maggior parte di loro ha proseguito gli studi universitari inserendosi nel mondo del lavoro come medici, insegnanti, psicologi, ingegneri e dottori in legge. Nella sua scuola, Katja cerca di promuovere la convivenza democratica, realizzando progetti educativi per la pace, l’ambiente e la sostenibilità: questi sono volti a evidenziare selezionati Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite”. Per Katja Battaglia insegnare è un viaggio che offre molte opportunità di apprendimento: la sua priorità numero uno è personalizzare il viaggio e aiutare gli studenti a capire che nessuno è bravo in tutto.

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