“Quando toneremo a casa?”. Il dramma degli sfollati nella Striscia di Gaza, che hanno dovuto abbandonare le loro case dopo l’ordine di evacuazione arrivato dalle autorità israeliane, ha ripercussioni anche sui bambini, che oltre a soffrire per le carenze di cibo e acqua, vivono il trauma di aver lasciato dietro di sé i propri oggetti, i propri affetti e tutto quello a cui erano abituati. Anche cose semplici, come una maglia per giocare a calcio. Lo racconta in questa testimonianza audio il manager di Oxfam, Wassem Mushtaha, che spiega l’incertezza in cui sono costretti a vivere gli sfollati da Gaza City. “Stiamo cercando di mettere da parte un po’ di soldi, per coprire le necessità delle nostre famiglie. Perché non sappiamo quando ritorneremo”

Il racconto di Wassem Mushtaha fa parte di una serie di testimonianze giornaliere degli operatori e dei manager di Oxfam a Gaza che ilfattoquotidiano.it ha deciso di pubblicare. L’obiettivo è avere giorno per giorno un racconto in prima persona da parte dei civili a Gaza, coloro che in questo momento stanno pagando il prezzo più alto del conflitto

LA CAMPAGNA – A Gaza è catastrofe umanitaria, gli aiuti di Oxfam.

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