I calabresi hanno un po’ più fiducia nelle loro forze e nelle loro energie. Abbiamo dato un po’ di speranza. Questa è la cosa più bella. Non vedo la gente totalmente rassegnata come lo era sette anni fa”. Con queste parole il magistrato Nicola Gratteri si congeda da Catanzaro e lascia la Procura che ha guidato dal 2016. Oggi pomeriggio il suo saluto ufficiale ai colleghi e all’ufficio. “Continuate a tenere la barra dritta” è l’invito rivolto ai suoi sostituti procuratori mentre, a margine della cerimonia organizzata nel chiostro della Procura, si è soffermato sugli attacchi che più volte ha ricevuto in questi anni: “Ho sempre lavorato con il codice in mano. Non ho mai guardato in faccia le persone per capire cosa bisognava fare o meno. Conosco bene i poteri forti, la massoneria deviata. Per tanti anni ho mangiato pane e veleno. In questi anni ho avuto spalle larghe e nervi d’acciaio. Non ho mai fatto falli di reazione. Sono stato provocato tantissime volte in tutti i modi, anche in modo rozzo e scomposto. Non ho mai perso la pazienza. Molte volte ho sorriso e ho pensato: ‘poveretti’”.
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