La presidente del Consiglio Giorgia Meloni approfitta dell’assist del Cnel e affonda il salario minimo. “Ringrazio il presidente Brunetta e tutti i consiglieri del Cnel per il puntuale e celere lavoro svolto. Dall’analisi tecnica ricevuta emerge che il mercato del lavoro italiano rispetta pienamente i parametri previsti dalla direttiva europea sul salario minimo adeguato. La contrattazione collettiva, al netto dei comparti del lavoro agricolo e domestico, copre infatti oltre il 95% dei lavoratori del settore privato. Da ciò si evince che un salario minimo orario stabilito per legge non è lo strumento adatto a contrastare il lavoro povero e le basse retribuzioni”, ha detto la premier dopo aver ricevuto il lavoro sul salario minimo del Cnel.

Era stata proprio Giorgia Meloni, messa alle strette dall’ampio sostegno che il salario minimo riscuote tra gli italiani, ad affidare al Cnel, all’inizio dello scorso agosto, un’analisi dei dati e delle ripercussioni di un’eventuale iniziativa legislativa. Il documento finale, scritto in tutta fretta visto che la nuova consiliatura si è insediata solo il 22 settembre, è stato ora consegnato al governo in vista del 17 ottobre, quando dovrebbe tornare in aula alla Camera la proposta di legge unitaria delle opposizioni (tranne Italia viva) che fissa una soglia di 9 euro lordi all’ora sotto i quali nemmeno i contratti nazionali possono scendere.

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IL SALARIO MINIMO E’ DIGNITA’ – FIRMA LA PETIZIONE SU IOSCELGO

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