di Paolo Bonacini

Sono un normale cittadino con una normale educazione. Ho studiato Ingegneria elettronica all’università. Poi di mestiere ho fatto il giornalista ma la matematica e le scienze esatte restano una passione. Armato di spirito costruttivo oggi ho cercato di decifrare la “Proposta di modifica unilaterale del contratto” del gas che il mio gestore “Iren mercato” mi ha inviato. La decorrenza è vicina, 1 gennaio 2024, e come qualche altro milione di cittadini italiani vorrei capire cosa mi conviene fare. Una proposta simile me l’ha inviata anche un altro gestore, Sorgenia, per la sede della società in cui lavoro a Bologna. Posso addirittura confrontare le due, mi sono detto, e capire qual è la più conveniente.

Magari.
C’è scritto così:

“A partire dall’1 gennaio 2024 Iren Mercato applicherà le condizioni delle offerte Placet di gas naturale di cui alla deliberazione 555/2017/R7 ai clienti”.

Prima difficoltà: cosa sono e cosa dicono le “Offerte Placet”? Niente paura: le condizioni sono integralmente riportate nella comunicazione che mi è giunta. Le vado a leggere. C’è scritto che l’offerta “prevede l’applicazione del prezzo variabile definito Pvol della delibera 100/2023/R/com Arera e ss.mmli, aggiornato mensilmente in base alla formula: Pvol = P_INGm + CL”.

Non mi perdo d‘animo e cerco di capire i due termini che concorrono a formare il Pvol. Il primo (P_ING m) è pari “alla media mensile del prezzo PSV determinato con le modalità di cui all’art.6 del testo integrato… pubblicato sul sito internet dell’Arera”. Il secondo invece (CL) è “un valore fissato dall’Arera, pari alla somma della componente CCR e della quota variabile della componente QVD definite ai sensi del TIVG e invariabile per 12 mesi”.

Cos’è l’Arera?
La speranza di capire comincia a vacillare ma mi intestardisco a cercare di decifrare almeno uno dei componenti del Pvol. In piccolo, più avanti, c’è scritto che “l’offerta Iren Placet è indicizzata mensilmente sulla base dell’indice P_INGt” e dei “valori previsionali dell’indice P_INGm. Quest’ultimo è “pari, in ciascun mese, alla media mensile del prezzo PSV determinato ogni giorno come media dei prezzi BID e OFFER pubblicati da ICIS Heren nel report ESGM all’interno della sezione PSV Price Assesment… I prezzi sono espressi in Eur/MWh e convertiti in Eur/Smc applicando un coefficiente di 0,0107 corrispondente a un Potere Calorifico Superiore di riferimento pari a 0,038520 GJ/Smc”.

Seguono altre pagine e pagine di dati, condizioni, tabelle, resoconti sugli standard passati di qualità del servizio. Decido di prendermi una pausa e passo a guardare l’offerta di Sorgenia. Qui il prezzo P è uguale al prezzo “PSV + FEE”. Fee vuol dire tassa, finalmente una parola che conosco!

Sorgenia mi dice che sarà pari il primo anno a 0,1796 Euro/Smc. A partire dal secondo anno questa tassa passerà a 0,2796 Euro/Smc: quasi raddoppiata!

Ho capito. Io esco sconfitto dal tentativo di leggere e decifrare la proposta, e come me usciranno sconfitti quei milioni di italiani a cui piacerebbe sapere cosa dovranno pagare, e per cosa, dall’anno prossimo. O a cui piacerebbe poter scegliere tra differenti proposte sulla base di parametri chiari e comprensibili anche a chi non ha ancora ricevuto un premio Nobel in Economia.

Metto via le proposte e ripenso all’art.3 della Costituzione: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.
Rimuovete i contratti del gas scritti in questo modo, tanto per cominciare.

Articolo Precedente

Rendimenti dei bond europei ancora in rialzo. I Btp decennali approcciano la “zona 5%”

next
Articolo Successivo

Bankitalia, tassi dei mutui salgono al 4,67%. Il credito si assottiglia, i depositi si svuotano. Imprese pessimiste

next