La Casa Bianca puntava a chiudere l’accordo prima dell’inizio della campagna presidenziale 2024, quando l’agenda del presidente Biden sarà completamente assorbita dalle questioni interne. Ma l’obiettivo dell’accordo tra Arabia Saudita e Israele – che mirava a normalizzare i rapporti tra i due Paesi-, dopo l’attacco sferrato sabato 7 ottobre da Hamas a Gerusalemme con centinaia di morti e ostaggi e migliaia di feriti, è praticamente sfumato. O quanto meno sensibilmente rallentato nel suo iter.

“Era vicino, c’era molta fiducia. Al momento penso sia morto, questo non significa che possa essere rilanciato in un altro momento”, ha dichiarato Ian Bremmer, il presidente di Eurasia Group, in un’intervista a Cnn. L’intesa tra i due Paesi, ha dichiarato il mese scorso il premier israeliano Netanyahu all’Assemblea generale dell’Onu, avrebbe creato “un nuovo Medio Oriente” perché avrebbe impresso una “svolta ancor più storica” rispetto agli Accordi di Abramo firmati nel 2020 (Emirati, Bahrein, Marocco, Sudan). Ma quanto sta accadendo tra jihadisti e Tel Aviv non può che rallentare il processo di intesa, dichiara al Corriere della Sera anche Richard Haass, ambasciatore ed esperto di relazioni internazionali che per vent’anni ha guidato il Council on foreign relations, di cui oggi è presidente emerito. Haass ipotizza che dietro l’attacco di Hamas e la sua tempistica ci sia proprio la volontà dell’Iran di “interrompere la potenziale normalizzazione delle relazioni tra Israele e Arabia saudita“. O quanto meno, di allentarla.

Più drastica la visione di Aaron David Miller, tra i negoziatori degli accordi di Oslo, che parlando con Repubblica ha detto: “La normalizzazione con l’Arabia Saudita è finita, almeno per ora. Qualunque leva pensasse di avere Biden sul governo israeliano per spingerlo a dare le concessioni ai palestinesi necessarie per chiudere l’accordo, è svanita“. Appena pochi giorni fa due alti consiglieri del presidente Biden avevano visitato l’Arabia Saudita per proseguire i colloqui sul possibile vasto accordo che includesse la pace tra Riad e Israele. Agli incontri hanno preso parte Brett McGurk, il responsabile della Casa Bianca per il Medioriente e Amos Hochstein, principale consigliere di Biden per l’energia e le infrastrutture, ma la loro missione non è stata ufficializzata dalla Casa Bianca. Per parte saudita hanno partecipato agli incontri il principe ereditario Mohammad bin Salman e altri esponenti della leadership di Riad. Nell’ambito dell’accordo, sul quale pesano la posizione palestinese ed eventuali concessioni di Israele in Cisgiordania, gli Usa siglerebbero un patto per la sicurezza con Riad, compresa la vendita di armamenti sofisticati, e un accordo per lo sviluppo del nucleare civile. Tutti punti che ora più che mai restano in sospeso.

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