Prosegue la pugnace campagna del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, contro il numero chiuso alle facoltà di Medicina. Come nell’occasione scorsa, anche nella sua ultima video-diretta su Facebook ha snocciolato alcune delle domande bizzarre poste ai test di ingresso e segnalate dai cittadini campani.

Dopo aver lodato il sistema di selezione nelle università bulgare contro “l’idiozia” di quello italiano, il politico campano passa in rassegna alcuni quesiti ‘demenziali’: “Una domanda riguarda il calendario gregoriano, un altro quiz chiede il significato della parola ‘ucronia’. Un’altra domanda ancora chiede quando è stata fatta la ferrovia transiberiana per collegare Mosca alla Siberia. Ma soprattutto poi – continua – gli autori dei quiz si sono coperti di gloria con questa domanda: ‘‘Come coltivavano i pomodori gli Aztechi e gli Incas?’. Che vi possano ammazzare, voi che avete prodotto questo quiz. Che possa, come diceva Cervantes, la vostra anima navigare nelle acque dell’inferno“.

E aggiunge: “Continueremo a raccogliere queste perle e le manderemo al governo, al ministero della Salute, al ministero dell’Università e alle forze politiche. Rimane fermo il nostro impegno di considerare farabutti anche quegli esponenti politici di tutti i partiti che non si impegnano a cancellare questa vergogna che rappresenta un’offesa ai ragazzi provenienti da famiglie povere, alla ragione umana e alla sanità italiana – prosegue – Mancano i medici, li facciamo venire da Cuba e non apriamo le porte alle facoltà di Medicina nel nostro territorio. Tra le altre cose demenziali, capita pure che qualcuno che risiede in Campania superi il test di ingresso di Medicina a Siena o a Padova o che qualcuno del Nord lo superi da noi”.
De Luca conclude: “È la fine del mondo, è delinquenza pura. Erano sicuramente più civili gli Aztechi e gli Incas“.

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