“In effetti, sono ancora pochi gli studi sui danni che il fumo arreca al DNA. In ogni caso, già nel 2012, sulla rivista Tabaccologia, pubblicai un editoriale dal titolo “Epigenetica”, prendendo in considerazione il fatto che il fumare possa indurre cambiamenti significativi alla struttura del DNA inducendo mutazioni che inesorabilmente ci indeboliscono”, spiega al FattoQuotidiano.it il dottor Giacomo Mangiaracina, specialista in Salute pubblica e presidente dell’Agenzia nazionale per la prevenzione. “Un grande numero di studi ha rivelato che il fumo invecchia la pelle. Ora arrivano conferme che non invecchia solo la pelle, ma tutto l’organismo. D’altro canto, un tabagista muore con 10-12 anni di anticipo rispetto a chi non fuma”.
Salute
Il parere dell’esperto - 2/5
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