Più le mandi giù, più ti buttano giù. Si potrebbe così sintetizzare gli effetti delle barrette proteiche con dolcificanti artificiali che invece di toglierci la fame, come spesso promettono, aumentano l’appetito spingendo chi ne consuma a cercare altro cibo per sentirsi sazi. Negli Usa, come riporta il Daily Mail, tra forum a tema fitness e social si sta scatenando la polemica. Gli utenti affermano infatti di provare una “fame extra” o di aver finito di abbuffarsi fino a 20 barrette in una sola volta. Altri utenti raccontano che “Dopo aver consumato queste barrette, mi sento di avere più difficoltà a rimanere sotto il mio limite calorico, perché ho più fame durante il giorno”.
Come riporta il magazine online, “molti nutrizionisti consigliano ai clienti che frequentano palestre di mangiare barrette proteiche perché le proteine sono più sazianti di grassi e carboidrati”. In realtà i fatti dicono il contrario e numerosi esperti pensano che il colpevole sia il sucralosio, un dolcificante utilizzato nelle barrette proteiche più popolari sul mercato. Di fatto, sembra che consumare un alimento zuccherato artificialmente può portare a cercare più cibo, anche se quel prodotto contiene un’elevata quantità di proteine.
Ricordiamo che i dolcificanti senza calorie sono estremamente interessanti per l’industria alimentare per il loro rapporto costo/efficacia: una quantità minima supera di gran lunga lo zucchero comune in termini di dolcezza. Il sucralosio è per esempio circa 600 volte più dolce dello zucchero bianco comune, ma è a 0 calorie. Ed è molto diffuso, dai prodotti da forno alle bevande fino alle gomme da masticare.
Il successo di questi dolcificanti è legato al fatto che le persone li identificano in prodotti senza calorie e quindi efficaci per perdere peso. Ma diversi studi hanno dimostrato una relazione positiva tra il consumo di dolcificanti artificiali e l’aumento di peso. Addirittura, alcune ricerche sul sucralosio hanno dimostrato che può aumentare i livelli di zucchero nel sangue. Come quella pubblicata sulla rivista Diabetes Care che ha rilevato come il sucralosio aumenti drasticamente i livelli di zucchero nel sangue nelle persone obese particolarmente sensibili ai cambiamenti dei livelli di insulina.
Il parere dell’esperto
“I dolcificanti naturali come i polioli (sorbitolo, xilitolo, eritritolo) e quelli artificiali (sucralosio, aspartame, saccarina, taumatina) sono considerati innocui e, sempre più spesso, vengono utilizzati per favorire la diminuzione dell’apporto di zuccheri semplici e di calorie”, spiega al FattoQuotidiano.it il professor Rolando Bolognino, biologo nutrizionista ed esperto in alimentazione sportiva. “Ma dobbiamo considerare che il consumo dei dolcificanti, come il sucralosio, utilizzato in molte barrette per sportivi, spesso non viene assorbito a livello intestinale”.
Professor Bolognino, che cosa succede in particolare?
“I dolcificanti stimolano i recettori per il sapore dolce, che sono gli stessi che si attivano quando consumiamo zuccheri semplici; quindi il segnale che arriva a livello dell’ipotalamo è lo stesso. L’ipotalamo pertanto elabora questo messaggio come introduzione di energia sotto forma di glucosio e stimola la produzione di insulina per rispondere al conseguente innalzamento della glicemia. Ovviamente, con i dolcificanti, questo innalzamento non si verifica, ma l’insulina prodotta porterà comunque a un abbassamento repentino dei normali livelli di glicemia”.
Questa rapida diminuzione della glicemia porta quindi ad avvertire senso di fame?
“Di fatto, nel momento in cui i livelli di glucosio ematico si abbassano, il corpo va incontro a una serie di meccanismi di regolazione metabolica per cercare di aumentare i livelli di glucosio, e fra questi c’è proprio lo stimolo della fame. Questo spiega perché quando si consumano alimenti con dolcificanti si è poi portati a una costante ricerca di cibo, preferibilmente dal sapore dolce, creando un circolo vizioso”.
Con quali effetti sulla nostra salute?
“Queste alterazioni di produzione di insulina possono portare a sviluppare la condizione di insulino resistenza, con tendenza all’aumento di peso e, di conseguenza, a un maggior rischio di sviluppare patologie metaboliche come il diabete. Infine i dolcificanti, se assunti in maniera eccessiva, portano a un’alterazione dell’equilibrio del microbiota intestinale, che si ripercuote a livello dell’assorbimento dei nutrienti e della regolazione ormonale della fame”.