Oltre sessanta centimetri di acqua alta, strade inondate da fiumi di fango e danni alle infrastrutture. È una scena già vista quella che la Grecia si trova ad affrontare dopo che piogge torrenziali cominciate nel pomeriggio di mercoledì 27 settembre si sono abbattute nel centro del Paese, causando alluvioni nei pressi della città portuale di Volos e sull’isola di Evia, a est della capitale Atene. A sole tre settimane da quando l‘uragano Daniel ha ucciso 16 persone nella regione, prima di spostarsi verso la Libia dove ha causato migliaia di morti, la Grecia fa i conti con una nuova emergenza climatica causata dalla tempesta Elias. Il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis ha dichiarato lo stato di emergenza e mobilitato gli apparati militari per prestare soccorso nella regione nord della Tessaglia. “Il percorso positivo del Paese è stato oscurato da disastri naturali che sono attacchi causati dal cambiamento climatico”, ha dichiarato il premier. L’Unione europea ha promesso alla Grecia un sostegno finanziario di oltre 2 miliardi di euro per far fronte ai danni causati dagli incendi estivi e dalle inondazioni in corso, mentre Atene sta rinegoziando i termini di altri pacchetti di aiuti per indirizzare i fondi verso l’adattamento ai cambiamenti climatici.

Gli allagamenti e i danni – I vigili del fuoco hanno dichiarato di aver soccorso finora 250 persone nella regione circostante Volos, dove diverse persone sono rimaste bloccate nelle proprie abitazioni e molte aree sono rimaste senza elettricità. Un totale di 3000 persone sono state evacuate in aree sicure da quando martedì il tempo ha cominciato a peggiorare. Nella serata di mercoledì hanno ricevuto oltre 1200 richieste di soccorso. Al largo di Achaldi invece, sulla costa settentrionale di Evia, un elicottero è precipitato in mare dopo aver perso i contatti con la torre di controllo. Al momento non è chiaro cosa abbia causato l’incidente ma è probabile che sia legato al maltempo che continua a interessare la zona. Si tratta di un elicottero dell’aviazione civile A-109 decollato da Mantoudi, sull’isola di Evia, e diretto verso la zona di Volos. Non si sa quante persone fossero a bordo oltre al pilota, ed è in corso un’operazione di ricerca.

La maggior parte dei danni sono concentrati attorno a Volos, dove le piogge arrivate nella mattinata di giovedì sono state talmente forti che il livello dell’acqua attorno all’isola si è alzato e ha sommerso i quartieri periferici in poche ore. Un torrente nella città è esondato aggiungendo carica d’acqua all’alluvione. Il sindaco di Volos, Achilleas Beos, ha fatto sapere che l’80% della città è rimasta al buio a causa dei danni alle linee elettriche. Ha poi invitato i cittadini a non spostarsi in macchina e a non uscire se possibile. “La gente non ne può più. Non capisco la furia della natura. Proteggetevi”, ha detto il primo cittadino. La tv statale greca ERT ha inoltre precisato che diversi villaggi nella zona erano già stati evacuati.

Mentre si attende che il maltempo dia tregua al Paese, le autorità hanno cominciato la conta dei danni: le immagini in arrivo dai social mostrano strade dissestate, ospedali allagati e macchine ribaltate a bordo strada dopo essere state trasportate dalle correnti fangose che hanno seguito la tempesta Elias. Le autorità greche stavano ancora gestendo le conseguenze dell’uragano Daniel, che aveva rovinato decine di raccolti e portato all’annegamento di migliaia di animali selvatici e da allevamento.

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