“In questo momento abbiamo 700mila posti nei corsi di formazione delle Regioni, abbiamo 100mila posti nei corsi di utilità collettiva e abbiamo 70mila posti come offerte di lavoro che hanno inserito le APL (Agenzie per il Lavoro, ndr)”. Con queste parole la ministra per il Lavoro, Marina Elvira Calderone, fa un primo bilancio della nuova piattaforma denominata Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl). La ministra, intervenuta ad un convegno promosso dalla Cisl a Roma, sottolinea con orgoglio di aver centrato l’obiettivo di far partire la nuova piattaforma che incrocia offerta e domanda di lavoro, per gli ex percettori del reddito di cittadinanza – e non solo – il 1 settembre come promesso. “Qualche gufo diceva che noi quel giorno non saremmo riusciti a partire” afferma dal palco Calderone. Forse anche per far dimenticare il ritardo con cui arrivò il suo annunciato decreto sulle politiche attive. Ma partita la piattaforma, da cui sono estromessi i centri per l’impiego, in ben sei Regioni – con un’alta percentuale di ex percettori del reddito di cittadinanza – i corsi di formazione non sono ancora partiti, come documentato da il Fatto Quotidiano.

Ma la ministra non si scompone e lascia intendere che di fornire il contributo di 350 euro in forma transitoria a chi, iscritto alla piattaforma non ha ancora un corso di formazione, non se ne parla. “Non ci sono solo i corsi di formazione che danno l’accesso allo strumento, ma – afferma Calderone – c’è anche l’orientamento specialistico, poi ci sono i percorsi di utilità collettiva che sono lo stesso disponibili. Le Regioni stanno allestendo le classi, sono in partenza” garantisce e parla di “programmazione”, di “definizione dei percorsi”, che insomma “stanno facendo” perché “alle Regioni siamo assolutamente vicini e lavoriamo a stretto contatto”. E aggiunge. “Vi posso dire che dei 180mila potenziali ex percettori del reddito, soltanto 40mila hanno fatto domanda, gli altri non sono ex percettori. Ex redditisti, che evidentemente stanno facendo anche altre considerazioni” e conclude che “io non vedo una situazione di particolare difficoltà e certamente non una situazione che ci porta ad un differimento di mesi della partenza dei corsi”.

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