Si è tenuta ieri, lunedì 25 settembre, in consiglio regionale la seduta monotematica dedicata al trasferimento a Savona – Vado Ligure del rigassificatore attualmente ormeggiato a Piombino. Fuori dall’aula un presidio con un centinaio di savonesi in rappresentanza dei comitati, dentro un “accerchiamento” al presidente della Regione e commissario per il rigassificatore Giovanni Toti. Tra le critiche di Pd e Movimento cinque stelle passando per la sinistra ambientalista e lista condivisa, e tra i distinguo della maggioranza, Toti ha difeso la sua scelta di proporre la Liguria per lo spostamento del rigassificatore. Al termine della seduta la maggioranza ha comunque bocciato la risoluzione proposta dall’opposizione di sospendere l’iter autorizzativo del rigassificatore a Vado Ligure.

Tra i contrari al rigassificatore anche Pippo Rossetti, recente fuoriuscito del Pd, ora in Azione. Una scelta contro la linea del partito di Calenda che, pochi giorni fa, tornava a ribadire la propria volontà di andare personalmente, come fatto a Piombino, a parlare ai cittadini di Savona e Vado per spiegare la necessità di un rigassificatore. Nel documento presentato dall’opposizione si rilevava che il trasferimento da Piombino a Vado della Golar Tundra avrebbe motivazioni meramente politiche, in quanto sono escluse ragioni di carattere tecnico ed emergenziali, e che, al contrario di quanto dichiarato dal presidente della Regione Giovanni Toti, il sito indicato dal progetto presentato da Snam non è indicato in nessun Piano nazionale, tantomeno quello sul Gnl, e che l’area portuale di Savona e Vado non ha un piano di emergenza esterno portuale e un rapporto di sicurezza portuale.

“Ho massimo rispetto per i cittadini che protestano, per i sindaci che rappresentano il proprio territorio e per le associazioni di categoria che ci sottopongono le proprie osservazioni – si è difeso Toti in aula – ho meno rispetto per chi alimenta paure e sospetti pretestuosi. Nei prossimi mesi il progetto iniziale dovrà essere accuratamente esaminato da una serie di strutture e soggetti tecnici attraverso la Valutazione di Impatto Ambientale nazionale, la Commissione tecnica di sicurezza cui si aggiunge anche il vaglio della Conferenza dei servizi, con il coinvolgimento di 53 enti e soggetti tecnici, tra cui i Vigili del fuoco, le Asl, la Capitaneria, deputati a rilasciare le indispensabili autorizzazioni”. Insomma, la strada è ancora lunga e non è da escludere che siano gli stessi tecnici a confermare le critiche e le perplessità di chi non ritiene opportuno trasferire il rigassificatore di fronte alla costa savonese. “Dobbiamo superare questa visione del centrodestra che non guarda a uno sviluppo sostenibile e alla transizione energetica – dichiara il segretario regionale del Pd Davide Natale – ma pensa soltanto di fare favore politici per compiacere un governo che non guarda alla Liguria e al suo rilancio, ma che vuole solo sfruttarlo e ancorarlo a un passato energetico ormai superato”.

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