“Mercoledì saranno incardinate due proposte di Forza Italia al Senato per risistemare le città, e all’interno di questo progetto che dovrebbe portare anche alla riduzione delle emissioni si può vedere di inserire qualche aggiustamento per piccole cose fatte in violazione delle legge”. Dopo l’uscita pubblica di Matteo Salvini, a confermare l’intenzione della maggioranza di varare l’ennesimo condono edilizio arriva anche l’altro vicepremier, il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Ospite di In mezz’ora su Rai 3, alla domanda di Monica Maggioni sulle parole di Salvini, il leader di Forza Italia di fatto si allinea al collega di governo, buttandola però sul green: “Io penso che sia importante puntare sulla rigenerazione urbana. Si può sanare qualche piccolo lavoro, ma deve essere fatto all’interno di una strategia di rigenerazione urbana, magari anche con qualche sostegno europeo”. E chiosa: “Non parlerei di condono”.

Appena 24 ore prima, il segretario leghista aveva aperto il fronte parlando a una platea non casuale, quella dell’assemblea di Confedilizia a Piacenza: “Ci sono problemi di bilancio? Ci sono alcune centinaia di migliaia di piccole irregolarità architettoniche, edilizie e urbanistiche che stanno intasando gli uffici tecnici dei comuni? Sì. Non sarebbe più saggio per quelle di piccole entità andare a sanare tutto quanto, lo Stato incassa e i cittadini tornano nella disponibilità piena del proprio bene? Penso che sia un ragionamento sul quale bisogna andare con coraggio fino in fondo”, ha detto. Rilanciando – allo scopo di trovare risorse per la manovra – uno strumento a cui il centrodestra è molto affezionato, nonostante non abbia mai dato i risultati sperati: in quasi tutte le sanatorie varate finora, infatti, le entrate previste sono state molto più alte rispetto a quelle poi realizzate.

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