“Toti io lo conosco molto bene, è di un’arroganza illimitata. Pensava di fare una ‘passeggiata’ su questo tema, e qui vuol dire che non capisce proprio nulla: il territorio è ancora sano, forte“. Così, al termine di un incontro di approfondimento tecnico sulla sicurezza energetica (LINK), davanti a un migliaio di savonesi assiepati sotto un tendone e nel giardino della SMS Fornaci, l’autore televisivo savonese – protagonista dello sviluppo delle reti Fininvest negli anni ’80, poi docente universitario e dirigente Rai – Carlo Freccero si scaglia contro il presidente della Regione Liguria. In questi giorni, nei comuni del savonese, Giovanni Toti viene contestato per essersi offerto di posizionare davanti alla costa di Vado ligure il rigassificatore che il piano energetico nazionale aveva posizionato a Piombino, territorio dal quale “per scelte politiche e non legate a motivi tecnici”, come ribadito da funzionari Snam in questi giorni, andrà spostato.
Ci governano attraverso le emergenze, e con le emergenze non c’è più democrazia – continua Freccero, che ha deciso di candidarsi a sindaco di Vado – Occhio che arrivano le elezioni regionali, e dobbiamo ricattare tutti i partiti, perché quelli che sono a favore di questa operazione li boicotteremo, faremo una campagna contro chi appoggerà questo mostro. La nostra vita è più importante degli interessi delle multinazionali”. Ormai nel ruolo di candidato sindaco a Vado Ligure, Freccero si è accanito anche contro l’ex sindaco di Vado Monica Giuliano, nota per essersi dimessa ad agosto in concomitanza con l’annuncio di Toti della scelta di posizionare davanti alla costa il rigassificatore, preferendo un incarico in Regione da 140mila euro all’anno. “Toti dice che saremmo nimby, che non vorremmo questi impianti fossili nel nostro giardino – arringa Freccero – ma a Vado non esiste più nessun giardino, hanno devastato tutto”. Il riferimento è alle scelte dell’amministrazione Giuliano, sorprendentemente sostenuta fino all’ultimo da una maggioranza Pd malgrado avesse deciso, nel 2020, di passare con disinvoltura alla formazione politica di Toti: “Anche mentre si offriva di prendere il cantiere per la costruzione dei mega cassoni della diga di Genova e autorizzava la realizzazione e l’ampliamento delle principali discariche della provincia sul proprio territorio”.
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