“In passato ci sono state politiche specifiche a livello internazionale per controllare la popolazione e incoraggiare la diminuzione della natalità. Ora che ci troviamo chiaramente di fronte al problema opposto, concentrare la politica su questo tema, paradossalmente, causa ancora fastidio. E questo tema viene spesso contrapposto in maniera strumentale quello delle migrazioni, che si pretende possano darci quel contributo in termini di welfare che la nostra società dovrebbe evidentemente rassegnarsi a non poter più offrire” ma “io non sono d’accordo con questa narrazione”. Così Giorgia Meloni, intervenendo a Budapest al summit sulla demografia, ha parlato del tema della denatalità. In platea anche l’omologo (e amico), Viktor Orbán, che la premier ha salutato con un abbraccio e dei baci sulla guancia. Secondo Meloni “le grandi nazioni” dovrebbero “prendersi la responsabilità di costruire il proprio futuro”. “I migranti, se pienamente integrati, possono dare un contributo alle nostre economie, ma dobbiamo essere più responsabili noi, come cittadini europei, trovando soluzioni alle crisi del sistema europeo – ha aggiunto Meloni – il declino della popolazione non è un destino, è una scelta. E non è la scelta a cui guardiamo”.

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